La tensione è nell'aria. Il sangue che questa mattina ha macchiato piazza Colonna gettando un'ombra sinistra su Palazzo Chigi e oscuri presagi sul governo riunito al Quirinale per prestare giuramento davanti al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Dalla politica si alza una condanna unanime al gesto brutale che ha portato al ferimento di due carabinieri e di una donna incinta. Purtroppo la decisione di Luigi Preiti, 46enne calabrese da poco rimasto senza lavoro e con alle spalle un matrimonio fallito, rischia di essere figlia della tensione sociale che da mesi viene alimentata da certe frange estremiste.
Tra i primi ad accorrere davanti alla sede del governo, insanguinata da una sparatoria che non ha precendenti nella storia della Repubblica italiana, il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha pochi dubbi sulla natura del gesto. "È il gesto di un pazzo e di uno squilibrato ma non ci dobbiamo stupire quando si inveisce continuamente contro il Palazzo, come se fosse da abbattere". Ai cronisti che gli chiedevano se si riferisse ai ripetuti attacchi che quotidianamente partono dal Movimento 5 Stelle, il primo cittadino della Capitale ha rfrenato: "Non mi riferisco a nessuno". Non si sa cosa abbia spinto l'attentatore a impugnare una calibro 22 e a sparare all'impazzata contro le forze dell'ordine. Il sangue che questa mattina ha macchiato piazza Colonna, però, è ancora caldo e ha raggelato gli sguardi dei ministri che, proprio mentre venivano esplosi i colpi, giuravano sulla Costituzione davanti a Napolitano. La memoria corre agli Anni di Piombo. L'incubo del terrorismo non può essere dimenticato. "La situazione generale dell’ordine pubblico nel Paese non desta preoccupazioni", ha prontamente assicurato il ministro dell’Interno Angelino Alfano confermando che "comunque sono stati rafforzati i controlli presso gli obiettivi a rischio".
Per quanto isolato, il gesto di Preiti è il tassello successivo di una tensione sociale che quotidianamente viene fomentata dall'odio anti Casta. Pur non essendo stato accusato da nessuno, Beppe Grillo si è affrettato a scrivere un post sul suo blog per prendere le distanze dall'accaduto: "Ci discostiamo da questa onda che spero finisca lì perchè il nostro movimento non è assolutamente violento". Il guru pentastellato ha, quindi, espresso piena solidarietà alle forze dell’ordine nella speranza che sia un "episodio isolato". Pochi minuti prima lo stesso avevano fatto i capigruppo dei Cinque Stelle, Roberta Lombardi e Vito Crimi, condannando il "folle gesto". Purtroppo, proprio sul blog del comico genovese non sono mancati commenti agghiaccianti che inneggiano il tito al politico. "Se la prendono sempre con le persone sbagliate, i passanti e le forze dell'ordine - scrive un commentatore - ma dico io se devi uccidere qualcuno e vai a Montecitorio vacci con le idee chiare no?". Non è l'unico. "Siate misericordiosi con quel figlio che ha smarrito la strada. Mi riferisco al fratello che oggi ha sparato in mezzo alla folla davanti a Palazzo Chgi: la disperazione può far perdere la ragione (...) Non siate precipitosi nel giudicare". E ancora: "Chi pensa che sia stato un grillino a sparare è un perfetto idiota.
Se avesse sparato contro un politico potrei avere qualche sospetto, ma a due carabinieri... mi viene un altro tipo di dubbio". E non va certo meglio su Twitter dove c'è chi arriva a scrivere: "Spari ad altezza uomo. Certo non volevano colpire Brunetta".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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