Milano - C'è chi con la tredicesima ci paga il mutuo e chi con il mutuo ci paga le tredicesime. Sono le due tristi facce dello stesso Natale senza luci. Da una parte quella che ci spiattella sul muso un dato drammatico. Il 91% delle cosiddette gratifiche natalizie verranno spolpate dalla gragnuola di nuove tasse e di aumenti introdotti a partire da gennaio 2014: canone Rai, bollo auto, Tares, Imu, bollette, utenze, rata dei mutui e assicurazione auto. E tanti utilizzeranno la tredicesima anche per coprire i debiti accumulati durante l'anno. Così, meno del 10% rimarrà nelle tasche degli italiani per i regali di Natale.
Dall'altra parte, invece, quella che vede un artigiano comasco costretto a chiedere 40mila euro alla banca per far fronte alle tasse di fine anno e pagare le tredicesime ai suoi operai, appunto. Ma c'è anche chi si è arreso. Ieri a Potenza un giovane di 28 anni, non dandosi pace per aver perso il lavoro ormai cinque mesi fa, si è cosparso di benzina e si è dato fuoco. È in ospedale in gravi condizioni.
Eccola qua. Sta racchiusa in queste storie l'essenza del Natale 2013. Mario Zappa è un artigiano che vive e lavora a Orsenigo, comune di duemila anime a dieci chilometri da Como, e che da qualcosa come 42 anni, titolare di un'officina meccanica di precisione che si occupa della lavorazione di metalli ferrosi e non ferrosi: «Affidati a noi e scoprirai il valore di un team che da sempre si adopera con grande passione e impegno in questo settore», scrive sul sito della sua azienda. Intervistato da Alberto Gaffuri del quotidiano di Como La Provincia, Zappa ha raccontato di aver fatto «una fideiussione sulle mie proprietà personali per non ritardare i pagamenti e per assicurare ai miei dipendenti la tredicesima prima di Natale». Quindici persone, «la mia famiglia» come la chiama lui. «Ogni anno c'è una legge più incomprensibile di quella precedente che aumenta gli oneri a carico delle aziende e dei lavoratori - dice Zappa - tra saldo e anticipo mi è stato chiesto il 110% di quello che forse guadagnerò il prossimo anno. Per andare avanti, dunque, ho chiesto questo mutuo, ma so anche di altri artigiani che, come me, faranno altrettanto, oppure impegneranno i loro risparmi pur di non fare figuracce». Lui le chiama figuracce, una specialità della quale solo il governo è un vero esperto.
Zappa è a suo modo un eroe dei nostri tempi, in un momento come quello attuale dove quattro milioni e mezzo di italiani non hanno sentito nemmeno l'odore della tredicesima. Ma il suo lodevole gesto non è altro che esemplificativo. Centinaia di imprese hanno fatto lo stesso, chiedendo un finanziamento per pagare le tredicesime.
Per colpa degli anticipi fiscali di fine anno, numerose aziende sono rimaste a secco. L'allarme è ovunque: dagli impiegati pubblici siciliani ai metalmeccanici piemontesi, passando per le guardie giurate della Toscana. Tra pensionati e lavoratori dipendenti, sono 33 milioni gli italiani che stanno ancora aspettando le loro gratifiche. La cifra complessiva che dovrebbero ricevere si aggira attorno ai 37 miliardi di euro, ma le tredicesime dei lavoratori alle dipendenze delle piccole imprese sono a rischio e - in media - in Italia un'azienda su quattro non avrà la disponibilità economica per pagarle entro Natale.
Giuseppe Bortolussi, presidente della Cgia di Mestre, l'associazione degli artigiani, spiega che da sempre il mese di dicembre è uno dei più onerosi per le imprese e che «molti imprenditori hanno impegnato gli ultimi soldi rimasti in cassa per onorare gli impegni con il fisco e hanno dovuto posticipare il pagamento della tredicesima, o di una parte di essa, mettendo in difficoltà le famiglie dei loro dipendenti».
L'impressione è che quest'anno Babbo Natale dovrà fare più straordinari del solito.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.