Testi ufficiali ancora assenti, «marchette» da cancellare a decreto già approvato e altre che sopravvivono. Il milleproroghe è stato varato da tre giorni, ma intorno al classico provvedimento di fine anno anche ieri c'è stata un'attività frenetica. Lo specchio del caos in cui versa il governo, secondo le opposizioni.
È stata ufficializzata la decisione di dividerlo in due. Un provvedimento che contiene le proroghe vere, che oggi dovrebbe approdare al Quirinale, l'altro con misure meno urgenti che potrebbe slittare. Anche all'inizio del 2014.
Spiegazione ufficiale, mettere a punto misure più omogenee. Tradotto, dentro il testo approvato dal Consiglio dei ministri venerdì c'erano ancora interventi micro che rischiavano di non passare. Misure di interesse molto parziale, passate direttamente dal decreto Salva Roma al nuovo provvedimento. Ad esempio quelle per il trasporto della Calabria e della Campania. I finanziamenti a Comuni come quello di Pietrelcina, che erano nel decreto ritirato dal governo e che sono passate in quello nuovo. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi, alle prese con il testo, ha avuto il compito di semplificare e di «potare» molti di queste misure. Una vera riscrittura, anche se da Palazzo Chigi mettono le mani avanti ed escludono un altro passaggio a un nuovo Consiglio dei ministri.
Tra le norme contenute nel primo decreto, spicca un corposo capitolo sul pubblico impiego, con la riapertura delle assunzioni dei vincitori dei concorsi. E con un micro spostamento della riorganizzazione dei ministeri di due mesi. Entro febbraio i dicasteri (compresi gli uffici di diretta collaborazione dei ministeri) dovranno riorganizzarsi e fare economie. Tra le misure urgenti, oltre a quelle conosciute come le misure per Roma capitale, la Web Tax e gli affitti della Pa, c'è una stretta sulle sigarette elettroniche, sottoposte alle stesse restrizioni del tabacco sulla pubblicità.
Tra le proroghe del decreto più urgente, anche un finanziamento confermato alla spa del governo Italia Lavoro. Un contributo da 13 milioni di euro per gli «oneri di funzionamento» e i «costi della struttura». La spesa sarà coperta con una «riduzione del fondo sociale per l'occupazione e la formazione». In sostanza, per fare vivere una struttura che ha come obiettivo il lavoro, si prelevano soldi da un fondo che serve direttamente per formare e occupare.
«Mi riservo di analizzare il contenuto del mille proroghe, appena i testi saranno disponibili, ma se dovesse essere un provvedimento in qualche modo assimilabile al Salva Roma, non potrà passare. Sarebbe un vulnus inaccettabile tale da mettere il governo di fronte a una crisi definitiva», ha avvertito ieri il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta. Per il centrodestra ci sono evidenti problemi di costituzionalità già nella presentazione di due provvedimenti sulle stesse materie.
Sintomo del caos nel quale versa il governo e un motivo sufficiente per andare a elezioni, secondo Massimo Bitonci, capogruppo della Lega al Senato. Il provvedimento, fa eco Nunzio Bevilacqua, giurista ed esperto economico, è «una sorta di bazar».
E anche sulla riprogrammazione dei fondi strutturali europei, misura ampiamente pubblicizzata dal governo dopo il Consiglio dei ministri di venerdì, bisognerebbe semmai capire «perché, a monte, non si riescono a impiegare nei tempi prescritti». E comunque l'effetto dei 6,2 miliardi «in un'economia reale portata ad asfissia da consumi interni, è tutto da verificare».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.