"Non so quanto tempo mi impegnerà l’incarico di sindaco. Ma comunque a un certo punto finirà e invece di diventare uno di quei politici per i quali si cerca un posto in un consiglio di amministrazione, vorrei dedicarmi alla questione dell’Africa". Era il 2001 e per la prima volta Walter Veltroni faceva cenno al Continente nero. E l'anno successivo ribadiva di avere "in testa e nel cuore" la voglia di "andare in Africa e svolgere un ruolo sociale"
Sono passati 13 anni. Forse testa e cuore sono lì, ma di certo il resto del corpo è rimasto in Italia, prima al Campidoglio, poi a Montecitorio. Almeno fino ad oggi, quando le probabili dimissioni di Monti faranno terminare la legislatura. E mentre alcuni dei suoi colleghi democratici come Rosy Bindi e Anna Finocchiario saranno (ancora) candidate al Parlamento, Walter Veltroni dà l'addio al Parlamento.
"In questi anni ho ascoltato anche le idee più lontane dalle mie perchè sono convinto che è il pensiero degli altri che salva il mondo", ha detto nel suo ultimo discorso alla Camera, applaudito a lungo dai colleghi, "Buon lavoro a voi e buon futuro all’Italia".Ne approfitterà per coronare finalmente il suo sogno o troverà un altro escamotage per restare in politica?
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