«Ho osato considerarmi più distaccato del Buddha, ed ora vengo punito per le mie illusioni. Ho recitato troppo a lungo la commedia della saggezza». Così scrive Emil Cioran in una lettera a Friedgard Thoma. È il 1981. Il pensatore rumeno ha settantanni esatti, la giovane amica tedesca meno della metà. Si sono conosciuti per via epistolare. Lei ha mandato al filosofo un biglietto dopo aver letto alcuni aforismi folgoranti. Lui ha risposto immediatamente. È linizio di un amore platonico ma bruciante. «Un libro è un suicidio in differita» scrive Cioran, ma nelle lettere raccolte da Friedgard Thoma in Per nulla al mondo (Lorecchio di Van Gogh, pagg. 152, euro 14), egli sembra tuttaltro rispetto a un aspirante suicida. La ragazza lo travolge e lui se ne sorprende: «Come può capitare, ad uno scettico di professione come me, di assumere unattitudine così anti-scettica?».
I due si incontrano, prima a Parigi, poi a Colonia. Frequentano musei, fanno lunghe passeggiate nei Giardini del Lussemburgo, amatissimi da Cioran. Il filosofo, misogino dichiarato (definiva le donne «amabili nullità») e autore di opere quali Sommario di decomposizione, Sillogismi dell'amarezza e Linconveniente di essere nati, si rivela un romantico: «Da quarantanni - scrive a Thoma - nei momenti di profonda depressione leggo la poesia di Shelley. Il romanticismo nostalgico, che riemerge di tanto in tanto, deve considerarlo con indulgenza. La fortuna dessere cinico mi ha abbandonato, da che lho conosciuta».
Lui le racconta di aver rinunciato per sempre ad avere una professione e confessa di essere un jules, cioè un pappone, poiché si fa mantenere dalla moglie Simone Boué, insegnante. I riconoscimenti, dopo una serie di rifiuti editoriali, sono dietro langolo ma Cioran allepoca si considera «un marginale, e interiormente reagirei come tale anche se venissi tradotto in tutte le lingue del mondo, compresa quella dei cannibali». Quando non si vedono, lui le manda biglietti: «Benché abbia amato ardentemente la vita, lho trovata assurda. Adesso la trovo assolutamente assurda - senza di Lei. Avrei voluto aggiungere qualcosa di spiritoso, ma non ne ho la forza». Lattrazione è anche erotica. Cioran le scrive di «avvertire unattrazione perversa per il suo corpo».
Tuttavia il rapporto diventa presto unamicizia dalla quale non sono esclusi mogli e fidanzati. Insieme vanno in vacanza. A Soglio, in Val Bregaglia, dove il sempre insonne Cioran appare ogni notte sullorlo di un burrone vicino allhotel, in pigiama e capelli al vento. A Sils-Maria vanno in visita alla casa di Nietzsche. A Rouen si mettono sulle tracce di Flaubert. Cioran il misantropo non rifiuta la conversazione, anzi non si fa pregare quando si tratta di ricostruire a gesti larte amatoria appresa nei bordelli. Non sembra affatto il Cioran che conosciamo attraverso i suoi libri. Lui spiega così la differenza: «Labisso tra i miei aforismi e la vita non è poi così grande, come lei ritiene. Però esiste, e Lei deve ritenersi fortunata, perché se i miei pensieri si fossero tramutati in azioni, Lei oggi si ritroverebbe in una tomba ed io in prigione», le scrive in un momento di disperazione e solitudine. Poi scherza sul pessimismo delle sue opere: «Il mio primo libro in rumeno è appena uscito in traduzione tedesca. Devo mandarglielo? Meglio di no, poiché potrebbe deprimere persino un elefante».
Il libro, quando uscì in Germania nel 2001, suscitò scalpore e riprovazione perché mostrava il lato privato di un autore che si era guardato bene dal concedere qualcosa allautobiografismo. Si disse: la filosofia non si fa spiando gli autori dal buco della serratura. Vero. Per nulla al mondo non aggiunge o toglie qualcosa agli aforismi di Cioran. Niente a che vedere con i Quaderni 1957-1972 (Adelphi) dati alle stampe postumi da Simone Boué. Fu sollevato anche qualche dubbio sullattendibilità del tutto. In Italia intervenne Franco Volpi, che giudicò lopera degna di fede, anzi la descrisse come decisiva per capire Cioran perché lo tirava giù dal piedistallo di asceta dellapocalisse. Comunque sia, Cioran non avrebbe gradito ladorazione postuma.
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