Pedro Armocida
da Nettuno
Pochi, e Il Giornale lha giustamente sottolineato, si aspettavano lincredibile successo di un film come Notte prima degli esami. La verità è che cè un pubblico giovanile desideroso di vedere storie che lo riguardano. Ma anche gli over trentenni apprezzano vicende che li riportano a unadolescenza mitizzata. In questo filone ecco inserirsi un nuovo film, sempre prodotto da Rai Cinema che, come per Notte prima degli esami, preferisce affidarsi alle mani di un esordiente, lì era Fausto Brizzi, qui in Cardiofitness Fabio Tagliavia. Certo non si può parlare di una formula produttiva allamericana ma è indubbio che RaiCinema, in questo caso con il produttore Carlo Degli Esposti, utilizzi un solido sistema di lavoro. Ecco allora la scelta di un romanzo giovane, Cardiofitness (Marsilio) di Alessandra Montrucchio, da affidare a un collaudato gruppo di sceneggiatori, Barbara Frandino, Lucia Moisio e Marco Ponti. Questultimo, caso unico nel nostro cinema, è un regista (Santa Maradona e A/R Andata + ritorno) che scrive sceneggiature (tante) per altri colleghi («È un modo per lavorare di più», dice giustamente). Poi la scelta, mirata, degli attori, in genere esordienti, come il regista.
Così per questa storia damore tra Stefania, ventisettenne inquieta, operatrice in un call center ma aspirante scrittrice, e Stefano, quindicenne amante del baseball, ecco i volti di Nicoletta Romanoff (laspirante velina in Ricordati di me di Gabriele Muccino, suo primo e finora unico lungometraggio) e Federico Costantini (figlio darte, la madre è costumista, il padre regista). I due si troveranno quindi a vivere una storia damore diversa, dove i dodici anni di differenza diventano un problema anche per le amiche della protagonista, Cecilia (Giulia Bevilacqua, una delle agenti di Distretto di Polizia) e Ilaria (Sara Felderbaum, ex volto tv del musicale Top of the Pops). «Stefania - racconta una tenera Romanoff con in braccio il suo bimbo febbricitante di nove anni - è una giovane donna a cui manca una direzione. È scoordinata ma precisissima nel vestire, goffa ma un po gattina. È romantica, crede nellamore con il cuore rosso, senza barriere, poi però trova un grande ostacolo nelletà di Stefano. È stato bellissimo tentare di far trasparire il desiderio di purezza che riesce a vedere nel ragazzo». Aggiunge il neo regista: «Avevo letto il libro quando è uscito e avevo già pensato che sarebbe stata per il cinema una perfetta commedia romantica».
E siccome Stefano gioca a baseball, ecco che proprio a Nettuno, la cui squadra è la più premiata dItalia, sul diamante (il campo da gioco) dello stadio Steno Borghese si stanno girando le ultime riprese del film che proprio oggi batterà il ciak conclusivo. Complice unamichevole tra il Nettuno e il Livorno, la produzione in vena di risparmi (unaltra caratteristica della formula Rai Cinema e del suo responsabile per i film desordio Carlo Brancaleoni) ha utilizzato il pubblico che (in)volontariamente fa da comparsa. Il protagonista Federico Costantini non aveva mai preso una mazza in vita sua ma, dice, «mi sono allenato ogni domenica durante tutte le riprese anche se non so quanto sia servito. Il mio personaggio fa innamorare Stefania perché è più maturo dei ragazzi della sua età, ha alle spalle una situazione familiare difficile, la madre lha abbandonato a sei mesi e lui vive con il padre (Dino Abbrescia), e il cugino (Daniele De Angelis), che è anche il suo migliore amico».
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