L’uomo più forte del mondo? Un milanese col mito di Schwarzy

Un passato da «Braccio di ferro» e un futuro per essere ancora un mito. Stiamo parlando di quello che è stato l’uomo più forte del mondo: il milanese Bruno Danovaro. Oggi ha 41 anni e poco meno di due mesi fa ha vinto in Croazia il titolo mondiale nel free fight: un mix di ginocchiate, calci e pugni a mani nude che termina a terra in una sorta di incastro con l’avversario, fino al ko. Curiosa la sua storia. La vita di un ragazzino qualunque che ha una passione sfrenata per il judo: «Nel 1988 arrivai a un passo dalla convocazione alle Olimpiadi di Seul, ma poi cercai uno sport in cui ci fossero margini di guadagno più alti» racconta Bruno. Ed ecco il cambiamento radicale: scelse il sollevamento pesi. Vivendo le giornate in palestra come quadri di vita familiare e con la figura di Arnold Schwarzenegger calcata in testa, decise di emigrare in America, per sentire il profumo dei dollari e sorprendere il mondo con la forza dei suoi muscoli. Fino a essere anche premiato dall’ex presidente Bush per il suo impegno contro il doping. Negli anni d’oro della sua carriera Bruno pesava 111 kg. E sdraiato orizzontalmente su una panca piana, a Londra nel 1999, è riuscito a sollevare 527 kg e mezzo raggiungendo il record mondiale nella pesistica professionale. Tornato in Italia «dopo 4 anni trascorsi a perdere peso avevo ancora voglia di sfide, se no io mi annoio», confessa Bruno.

Scelse un karate estremo, il Kyokunshinkai, e riuscì a vincere il titolo europeo. Oltre a gestire il suo maneggio Bruno ha già scelto il prossimo record a cui puntare: sarà nel Valetudo, una forma di combattimento totale senza regole, in cui appunto «vale tutto».

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