In prima linea contro il terrore: le missioni italiane all'estero

Chi sono e cosa fanno i militari italiani impiegati in Libano, Iraq, Afghanistan, Kosovo e Somalia

In prima linea contro il terrore: le missioni italiane all'estero

Sono presenti nei teatri operativi di mezzo mondo. Volano a migliaia di chilometri da casa con un unico obiettivo: difendere la Patria e fare il proprio dovere. Sono i soldati italiani, che operano nel silenzio più totale dei media.

Le loro sono missioni silenziose, fatte per alleviare le sofferenze della popolazione, come in Libano, o per forgiare i combattenti che domani dovranno attaccare lo Stato islamico, come in Iraq. Capire chi sia il soldato italiano, quali le sue speranze e quali le sue missioni non è facile. Sappiamo solo una cosa, come scrive Edoardo Crainz in Missione Afghanistan: il soldato italiano fa quello che sente deve essere fatto. Potrà farlo anche controvoglia, ma lo farà. Ed è solo grazie a lui che in Patria noi possiamo godere della nostra libertà.

Per capire il perché della nostra presenza all'estero, abbiamo intervistato i comandanti dei contingenti italiani in Somalia, Kosovo, Libano, Iraq e Afghanistan.

E abbiamo compreso che i nostri uomini si trovano in questi teatri operativi, in molti casi in prima linea contro il terrore, per far sì che il male non arrivi fin qui. Oppure per portare un po' di bene là dove non c'è.

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