Luttazzi amari

Mentre Daniele Luttazzi si paragona ad Aristofane, per dire, il genio totale di Corrado Guzzanti latita dagli schermi. Cioè: se Luttazzi ricopre di escrementi un suo collega di La7, e viene cacciato, noi facciamo digressioni sulla satira anziché realizzare la definitiva modestia del personaggio. Luttazzi è uno che ha accusato le trasmissioni Bulldozer, Le Iene, Colorado Café e Domenica In d’avergli copiato le battute, ma l’unica copia acclarata per ora è quella di Daniele Luttazzi (nome d’arte) verso l’americano David Letterman, da cui ha plagiato persino le iniziali. Due colleghi, Christian Rocca e Guia Soncini, verificarono come format e repertorio e scenografie di Luttazzi fossero ispirate a The Late Show, in onda su Raisat: e il fan club italiano di Letterman confermò tutto. Persino la famosa scena delle mutandine di Anna Falchi l’aveva proposta Letterman con la cantante Madonna nel 1994. D’accordo che la vita è plagio più fantasia, ma qui manca la fantasia. Luttazzi cita il Ruzzante, Eschilo, Lenny Bruce e scrive testualmente: «Non si distrugge l’arte».

Ma del suo programma, tristemente, non rimarrà che l’associazione con una vasca da bagno, e non piena d’arte. A proposito: pare che la famosa battuta incriminata, pure quella, sia ispirata a una del comico americano Bill Hicks.

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