Metro B1, scompare la stazione XXI Aprile

Metro B1, salta la fermata XXI Aprile. Al suo posto solo un tapis roulant sotterraneo lungo 400 metri, che collegherebbe via Nomentana a piazza Annibaliano. Il sindaco Walter Veltroni continua ad annunciare ogni giorno nuove opere: il prolungamento della A da Battistini a Casalotti, della C fino alla Cassia, della B1 fino alla Bufalotta e magari al Raccordo anulare. Ma intanto dal Comune cala un silenzio di tomba sulle stazioni a rischio, su quelle cancellate per sempre, sui ritardi vertiginosi delle opere iniziate. Di qualche giorno fa l’annuncio sul Giornale della ormai certa eliminazione della fermata Venezia della metro C, con problemi seri a largo Argentina e lungo tutto Corso Vittorio. Di conseguenza a rischio anche il tracciato in centro della Metro D. Qualche giorno fa, sempre sul nostro quotidiano la notizia dei 14 mesi di ritardo sulla tabella di marcia della B1.
L’eliminazione della fermata all’incrocio fra via Nomentana e viale XXI Aprile è però, ammettiamolo, un bel record. A meno di un anno e mezzo dall’inizio dei lavori, il Comune cancella con un tratto di penna una delle quattro stazioni. Proprio quella più importante, se vogliamo, all’intersezione strategica con la Nomentana, per raggiungere la quale la gente da piazza Bologna se la dovrà fare a piedi. Almeno dieci minuti a passo sostenuto.
Sulla vicenda il Comune ufficialmente tace, Romametropolitane pure. A confermare la cancellazione c’è però, ora, un atto ufficiale: l’ordine del giorno presentato dalla maggioranza e approvato dal consiglio del II Municipio il 20 marzo scorso. Il documento, firmato dai capogruppi di Ulivo per Veltroni, Prc, Verdi per Veltroni, Moderati per Veltroni, Lista Civica, dice testualmente: «Secondo quanto riferito da Romametropolitane una serie di fattori tecnici e di eventi imprevisti hanno determinato un notevole ritardo nei lavori. Questo, sempre secondo Romametropolitane, comporta la necessita di ulteriori modifiche del progetto, mentre per la Stazione Nomentana, in III Municipio, il recupero dei ritardi non appare assolutamente possibile, il che ha significato l’abolizione di quella stazione». «Per quanto in premessa - prosegue l’odg - il Consiglio del II Municipio impegna il presidente ad attivarsi con Romametropolitane affinché la proposta di realizzazione di un tunnel con tapis roulant dalla ex Stazione Nomentana alla Stazione Annibaliano con centro commerciale ipogeo venga definitivamente accantonata». Insomma, nel documento la stazione è definita «ex». Morta, cancellata per sempre.
Su tutta la faccenda, però, ufficialmente, Romametropolitane non ha niente da dire. Almeno fino a oggi. Sull’ultimo notiziario online, il 30 marzo, si leggeva nero su bianco: «Stazione Conca d’Oro: proseguono i consolidamenti (...); stazione Gondar: ultimati i lavori di deviazione del collettore (...); Stazione Annibaliano: prosegue la realizzazione dei pannelli di paratia (...); Stazione Nomentana: in corso i lavori di deviazione fognaria su viale XXI Aprile...». Neppure una riga sul fatto che le fermate da quattro sono diventate tre.
A quanto pare, da notizie ufficiose, dove oggi ci sono i cantieri rimarrebbero le entrate da via San Leone Magno e viale XXI Aprile. Ma, al posto della fermata, sei metri sotto la strada sarebbe realizzato un tapis roulant di 400 metri per raggiungere la stazione Annibaliano. Lungo il tunnel troverebbe spazio un’area commerciale e servizi ai passeggeri. Il condizionale è d’obbligo, vista la bocciatura del II Municipio. A suo tempo il progetto, però, era stato seccamente respinto dallo stesso Comune: «Le funzioni di una stazione non possono essere svolte da un tapis roulant - affermava tre anni fa l’ex assessore alla Mobilità Mario Di Carlo -.

Più stazioni ci sono, meglio è servito il territorio. Via Nomentana è un nodo di scambio importante, mette insieme trasporto su ferro e su gomma, camminare tanto a lungo sotto una stazione è da evitare». Oggi a via Capitan Bavastro la pensano esattamente al contrario.

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