Berlino - A leggere l’ultimo rapporto dei servizi di intelligence tedeschi su Scientology, la setta americana che pretende di essere considerata una Chiesa, si è tentati di pensare alla Spectre, l’organizzazione segreta contro cui lotta James Bond. Per la verità l’accostamento è infondato perché non risulta che Scientology sia un’organizzazione coinvolta in pratiche criminali. Però alcuni aspetti in comune ci sono. Anche Scientology, sempre secondo il rapporto, sarebbe un’organizzazione il cui scopo è quello di fare affari e di infiltrarsi nelle stanze del potere. Pure Scientology pretende un’ubbidienza assoluta dai suoi adepti. Per chi ne fa parte è quasi impossibile uscirne e chi ci prova rischia di fare una brutta fine.
Insomma la facciata religiosa sarebbe solo una copertura per attività illecite tanto che le autorità tedesche stanno esaminando la possibilità di chiudere le ventiquattro rappresentanze di Scientology in Germania. Il primo passo è stato compiuto venerdì durante una riunione tra il ministro dell’Interno, Wolfgang Schäuble, e i ministri dell’Interno di tutti i Länder, conclusasi con una sentenza che non lascia dubbi. «Scientology - ha detto ieri Schäuble in un’intervista al giornale Bild am Sonntag - è un’organizzazione che agisce con fini e metodi contrari alla Costituzione e pertanto bisogna porre fine a ogni sua attività». È dal ’97 che il Bundesverfassungsschutz, i servizi segreti che operano sul piano interno, tiene sotto osservazione il ramo tedesco della setta fondata nel ’54 da Ron Hubbard, uno scrittore di fantascienza convinto che l’essere umano, dopo la fine del suo viaggio terreno, è destinato a reincarnarsi e che i suoi comportamenti sono destinati a condizionare la sua vita futura. Ad allarmare i servizi di intelligence, però, non sono tanto le credenze della setta quanto le sue finalità terrene e soprattutto i suoi metodi di persuasione. Il rapporto dei servizi parla di documenti interni in cui si afferma esplicitamente che la strategia di Scientology è di reclutare personaggi che contano per espandere la propria influenza in tutti gli ambienti, economia, politica, spettacolo, informazione, «persino nel governo», con il fine ultimo di imporre un nuovo ordine molto simile a quello di uno Stato totalitario.
Per il momento, per la verità, non si ha notizia di personaggi di rilievo che avrebbero avuto contatti con Scientology, almeno in Germania. Si sa che Scientology dispone di mezzi finanziari enormi: è presente in quasi tutte le grandi città, ha un apparato burocratico di 700 persone tra dirigenti e dipendenti vari, e la sua centrale a Berlino è un palazzone tutto vetri e acciaio di sei piani e 4.000 metri quadrati nella centralissima Bismarckallee. Da dove vengano tanti soldi è uno dei misteri della setta che può essere spiegato solo in parte con le donazioni dei seimila seguaci, non si sa fino a che punto spontanee. Ma ancora più inquietanti sono alcune testimonianze, citate nel rapporto, di adepti usciti da Scientology pagando tutti un duro prezzo. Chi entra nella setta viene sottoposto a un corso di indottrinamento che assomiglia a un vero e proprio lavaggio del cervello con il fine di allontanarlo dal suo ambiente naturale e anche dalla sua famiglia se i familiari non condividono le sue scelte.
Un ex-seguace, Walter Schmidt, racconta al Bild am Sonntag che il metodo iniziale della setta è quello del bastone e della carota: ai nuovi militanti Scientology assicura di prendersi cura di tutti i loro problemi, compresi quelli finanziari, ma in cambio pretende un’ubbidienza totale. E in alcuni casi, secondo il rapporto consegnato ai ministri dell’Interno, l’ubbidenza può arrivare al punto che un seguace doni all’organizzazione tutti i suoi beni. Walter Schmidt dice che decise di uscire dalla setta quando si accorse che alcuni adepti erano stati trasformati in veri e propri automi.
In un primo tempo la setta cercò di convincerlo a tornare sui suoi passi ma quando dovette constatare che non era più recuperabile passò ad altri metodi: calunnie e angherie di vario genere tanto che tuttora vive nel timore di rappresaglie da parte della setta.
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