«Io paura del diavolo? È lui che deve avere paura di me: io opero nel nome del Signore. E lui è solo la scimmia di Dio». Parola di padre Gabriele Amorth, che a ottantasei anni esegue ancora dagli otto ai dieci esorcismi al giorno. Prima di diventare sacerdote e poi combattere contro il maligno, ha fatto la guerra con i fucili, da partigiano nella Brigata Italia.
Padre Amorth, forse il più noto esorcista del mondo, si racconta in un nuovo libro con il vaticanista del Foglio, Paolo Rodari. Il titolo del volume, edito da Piemme, è eloquente: «Lultimo esorcista. La mia battaglia contro Satana». Come spiega il sacerdote, si tratta di un titolo volutamente provocatorio: «È ovvio che io non sono lultimo esorcista rimasto in questo mondo. Dopo di me altri ce ne saranno e già ce ne sono, anche di giovani. Ma nel mondo siamo così pochi che ognuno di noi nella sua battaglia si sente come se fosse lultimo». E ancora: «La Chiesa, ancora oggi, fa poco per formare nuove leve di esorcisti».
Il libro racconta nel dettaglio molti esorcismi eseguiti da padre Amorth ed anche episodi della lotta contro il maligno condotti dai Pontefici, a partire da Paolo VI e dalla sua denuncia: «Ho la sensazione che da qualche fessura sia entrato il fumo di satana nel tempio di Dio».
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