Solo nei giorni scorsi sono morti nel Mediterraneo oltre 700 migranti e oltre 13mila sono stati soccorsi. Eppure per il governo, comunque, non si tratta di un'emergenza.
"Salviamo quante più vite umane possibili, sapendo che non c’è nessuna invasione: i numeri sono sempre gli stessi, più o meno", ha scritto Matteo Renzi nella sua Enews, "Quello che un po' stride, e talvolta mi sembra meschino, è l’atteggiamento di chi grida e urla. Di chi usa sui media, e non solo, parole come: sistema al collasso, emergenza, invasione. I numeri nella percezione mediatica sembrano molto più grandi. Ma sono in media con il passato e non superiori a altri Paesi". Poi, in serata, il premier ha attaccato Matteo Salvini intervenendo a Varese, nella città che da 23 anni e amministrata dal Carroccio. "Il tempo della Lega è finito - ha tuonato - vedo un atteggiamento schizofrenico di quelli che parlavano male di Roma e adesso sono talmente affezionati che non li schiodi neanche con le cannonate". D'altra parte quando il Carroccio era al potere, ha continuato Renzi, "ha portato i diamanti in Tanzania e comprato la laurea in Albania ma non ha risolto i problemi. Lezioni da loro non ne prendiamo".
Più o meno le stesse parole usate questa mattina da Angelino Alfano: "I numeri sono analoghi a quelli dello scorso anno", dice al Corriere il ministro degli Interni, "Ma la fatica dell'accoglienza sta nel fatto che sono arrivati così tanti in pochissimi giorni. Ce la faremo, anche perché sono certo che, finita la campagna elettorale, troveremo nei sindaci una disponibilità ancora maggiore".
Infine ci si mette pure Laura Boldrini: "Non è un' invasione, non è un fenomeno inaspettato", ha detto il presidente della Camera, "Fino a che ci saranno guerre e violazioni dei diritti umani ci saranno fughe. Ogni volta che si chiude una strada se ne apre un'altra. Bisogna impegnarsi di più nella soluzione dei conflitti e bisogna dare prospettive di vita in loco a queste persone. Per questo è necessario un nuovo piano Marshall".
Intanto sono stati arrestati due presunti scafisti, ritenuti responsabili del naufragio e della morte di almeno 45 persone tra cui tre bambini. I due sono stati individuati tra i 629 migranti sbarcati a Reggio Calabria dall nave militare "Vega". A bordo c'erano anche i 45 corpi recuperati in mare al largo della Libia.
Le vittime sono 36 donne, sei uomini e tre bimbi con età compresa da sei mesi a due anni. Tra i sopravvissuti ci sono 419 uomini, 138 donne e 72 minori di varia nazionalità (Pakistan, Libia, Senegal Eritrea, Nigeria, Siria, Marocco e Somalia).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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