In Italia non si è ancora formato il nuovo governo che già la Commissione Europea si affretta a mettere le mani avanti e a fissare alcuni punti chiave della propria agenda dettando la linea al futuro esecutivo che tra poche settimane dovrà insediarsi a Palazzo Chigi.
Uno dei temi più caldi è naturalmente quello dell'immigrazione, su cui la Ue gioca la propria partita decisiva precisamente nei Paesi membri di primo arrivo come l'Italia e la Grecia. Il commissario all'Immigrazione Dimitris Avramopoulos è intervenuto oggi al termine del Consiglio Ue su Interni e Difesa, dando indicazioni ben chiare su quelle che sono le aspettative di Bruxelles rispetto al prossimo governo che si sta per formare a Roma.
"Non credo che la politica italiana sull'immigrazione possa cambiare - ha spiegato il commissario ai giornalisti che gli chiedevano se temesse che le politiche di Roma in materia possano cambiare - L'Italia è uno dei Paesi europei più importanti e la sua politica non credo che cambierà. Contiamo molto sul contributo italiano e sul suo sostegno alla nostra strategia comune sulla immigrazione".
Avramopoulos ha poi colto l'occasione per elogiare l'operato del ministro dell'Interno uscente Marco Minniti di cui ha lodato "l'ottimo lavoro che lascia in eredità", definito "qualcosa di cui l'Italia può andare orgogliosa". Dichiarazioni e prese di posizione assai nette, che però dovranno fare i conti con la linea del nuovo esecutivo.
Che, a trazione leghista o pentastellata che sia, rischia di lasciare il commissario all'Integrazione con l'amaro in bocca. La continuità con l'operato del precedente governo non è certo infatti in cima alle priorità dei partiti usciti vincitori dalle urne.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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