Un'odissea che se per alcuni si traduce in una snervante attesa sotto il sole, per altri può significare vedersi decollare l'aereo sulla testa mentre si è imbottigliati nel traffico, perdere un appuntamento o una giornata di lavoro. Ogni mattina in viale Forlanini va in scena lo stesso (bollente) copione: 45 minuti per percorrere i due chilometri che portano da viale Corsica a Linate. Il momento peggiore per i passeggeri (30 mila al giorno), dipendenti di Sea, personale di volo e pendolari del cielo per non parlare dei turisti e dei primi milanesi in partenza, si concentra tra le 7,30 e le 9. Arrivare o uscire dallo scalo è un'operazione pressochè impossibile indipendentemente dal mezzo di trasporto usato, che sia taxi, autobus o auto privata. Le tre corsie per carreggiata sono state ridotte a una, così è stata cancellata la corsia preferenziale per i taxi e autobus.
I lavori per il rifacimento del manto stradale, iniziati il 17 luglio, l'apertura del cantiere di M4 su viale Forlanini e dei cantieri per la Brebemi, (l'autostrada Brescia Bergamo Milano) lungo la statale Rivoltana all'altezza di Segrate hanno intasato il traffico lungo viale Forlanini e viale Corsica e lungo le tangenziali. Sono furibondi i taxisti che si sono trovati all'improvviso - «i cartelli sono comparsi contemporaneamente all'apertura dei cantieri, e non tutti sono ancora visibili» - intruppati tra le migliaia di auto private, con il tassametro che gira e i clienti che sudano freddo con l'occhio fisso sull'orologio. «Lavorare così è impensabile, figuriamoci quando cominceranno le partenze per le vacanze - sbotta Fabrizio Manzoni, taxista -. E che figura faremo a settembre con le prime fiere? Siamo costretti a lasciare i clienti agli arrivi, invece che alle partenze, per fare prima. Avrebbero almeno dovuto pensare un percorso alternativo e lasciare la corsia dedicata al trasporto pubblico». Come se non bastasse è in corso anche il rifacimento del manto stradale all'interno dell'aeroporto: sulla rampa e al livello della partenze, con conseguente restringimento della carreggiata. «Ci vogliono 20 minuti solo per percorrere la rampa, così non c'è lo spazio per fermarci e far scendere i passeggeri». «Si rischia di bloccare tutta la città - lancia l'allarme Daniele Vincini, segretario Sulpm Milano - ma ci auguriamo che questo caos sia solo dovuto all'apertura dei lavori. A settembre andrà rivista la viabilità, studiate deviazioni e percorsi alternativi e organizzati presidi di agenti per snellire il traffico».
Il consigliere PdL Fabrizio De Pasquale ha presentato un'interrogazione urgente all'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran per sapere «per quali motivi non sono stati tenuti in debita considerazione i suggerimenti della Sea». Il presidente di Sea Giuseppe Bonomi aveva scritto una lettera (di fuoco) alla direzione tecnica centrale dell' assessorato ai Lavori pubblici: «Alcune scelte risultano incredibili: l'aver programmato i lavori in orario diurno; e durante un periodo di picco del traffico aereo quale quello estivo». Così De Pasquale chiede «come mai non sia stata predisposta una viabilità alternativa e per quale motivo si sia chiusa la corsia preferenziale».
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