Case Aler a disoccupati e genitori separati

L'assessore regionale: «Le ristrutturazioni a loro carico, ma scalate poi dall'affitto»

Duecento alloggi di proprietà dell'Aler saranno destinati a politiche di housing sociale e assegnati prioritariamente a persone sfrattate per finita locazione, genitori separati, lavoratori precari e onlus, che verranno individuati con un bando pubblico. A prevederlo una delibera della giunta regionale che ieri li ha esclusi dal patrimonio Erp, l'Edilizia residenziale pubblica. «Con questo provvedimento - spiega l'assessore lombardo alla Casa Fabrizio Sala - prende il via il progetto speciale, predisposto da Aler nell'ambito del Piano di risanamento approvato dalla giunta il 5 dicembre, per rispondere in modo più efficace ai bisogni sociali che oggi faticano a trovare soluzioni concrete e che interesserà complessivamente circa mille alloggi attualmente non assegnabili in quanto di ridotte dimensioni». Gli alloggi da mettere a disposizione, riferisce la Regione, sono di dimensioni inferiori ai 40 mq e verranno assegnati nello stato di fatto: i costi di sistemazione saranno a carico degli inquilini e verranno poi scontati dai canoni di locazione. Per Sala «mentre contrastiamo con il massimo rigore le occupazioni abusive, veniamo incontro concretamente al bisogno abitativo di alcune categorie fragili, approvando un provvedimento dalla forte valenza sociale».

Un intervento per rispondere «al forte bisogno abitativo e sociale, assicurando l'assegnazione di alloggi oggi vuoti ai cittadini che parteciperanno al bando», ma che allo stesso tempo consentirà all'Aler di «concentrare risorse sulla sistemazione di altri alloggi del patrimonio pubblico, risparmiando sia i costi di ristrutturazione che quelli dei servizi condominiali attualmente a suo carico».

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