La casta dei giudici ha il posteggio riservato

La casta dei giudici ha il posteggio riservato

«Vorrei sapere perché un medico, un'ostetrica o un ' infermiera devono parcheggiare a pagamento nel silos di via della Commenda per lavorare in clinica Mangiagalli mentre (da sempre) i giudici, gli impiegati del tribunale e i loro uscieri della Procura hanno tutta la via Fanti e le vie adiacenti al Tribunale con i parcheggi loro riservati?! Sono lavoratori di serie A mentre i sanitari di serie B? Chi stabilisce questi privilegi e vantaggi? Loro? A beh!.. ... Ma non c'e' nessuno che se ne vergogni? O almeno che se ne renda conto. ? Almeno abbiamo il coraggio di parlarne! Grazie!»
La lettera è firmata da un signore di Milano, Maurizio Barbieri Carones. É una di quelle lettere che nelle redazioni risultano provvidenziali, perché costringono il cronista impigrito dall'abitudine a notare ciò che gli sta sotto gli occhi tutti i giorni, tanto da non farvi più nemmeno caso. Il lettore ha scattato la fotografia a pochi metri dal palazzo di giustizia. Non specifica se abbia notato il cartello durante una passeggiata, o se invece stesse cercando affannosamente un posto dove posteggiare la sua auto, e abbia dovuto girare al largo dai posti riservati. Sta di fatto che si è indignato. E la circostanza che l'ingiustizia svettasse a pochi metri dal palazzo di giustizia deve essergli parso una contraddizione e un' aggravante.
Cosa dice, il cartello? Che molti posti auto circostanti il tribunale sono stati requisiti a favore della Procura della Repubblica. Sì obietterà che i magistrati hanno ben la necessità di parcheggiare i loro mezzi. Ma molte toghe sono intestatarie di un posto riservato nei cortili interni del tribunale. Inoltre le auto con il contrassegno degli uffici giudiziari possono accedere all'area transennata lungo via San Barnaba. Senza contare che a pochi passi dal tribunale c'è un autosilos dove - dopo l'entrata in vigore dell'area C - è agevole trovare posto a prezzi ragionevoli. E soprattutto che, tranne sporadiche eccezioni, gli orari di lavoro del magistrato medio sono totalmente compatibili con l'utilizzo del mezzo pubblico per il tragitto casa-lavoro.
Nonostante tutto ciò, evidentemente, la fame di posti auto da parte del palazzaccio non si placa. E va a cannibalizzare posti cui ambirebbero anche centinaia di altre persone che svolgono nella stessa zona professioni altrettanto nobili: primi i tra tutti, i sanitari del Policlinico e delle strutture ad esso collegate, che spesso fanno orari più scomodi di quelli dei giudici. Il parcheggio riservato alla Procura, insomma, sembra appartenere anch'esso alla schiera dei piccoli privilegi della casta. Come già i pass per le corsie preferenziali (addirittura trecento, secondo fonti autorevoli) rilasciati in bianco dal Comune di Milano agli uffici giudiziari.
É possibile, a dire il vero, che una parte rilevante dei posti ufficialmente riservati alla «Procura della Repubblica» in realtà siano occupati non da magistrati ma da cancellieri, impiegati, dipendenti delle forze dell'ordine.

Ma anche per questi vale lo stesso discorso: perché un commissario per venire dall'ufficio al tribunale deve montare sulla Punto di servizio e non sull'autobus 94? Perché, se persino il procuratore della Repubblica viene tranquillamente al lavoro in bicicletta, lo stesso non posso fare i suoi colleghi?

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