Cinema sgomberato: Pisapia coi no-global

Gli agenti liberano la sala occupata abusivamente un mese fa dai centri sociali La sinistra chiede subito che tornino e il sindaco fa visita all’antagonista ferita

Cinema sgomberato: Pisapia coi no-global

Ancora una volta Giuliano Pisapia si schiera con gli antagonisti prendendo le distanze dall'operato della questura, se non addirittura schierandosi contro. Ieri infatti il sindaco è andato a trovare in ospedale la ragazza ferita nel corso dei tafferugli seguiti allo sgombero del cinema Maestoso. Suscitando il plauso del consigliere Sel Luca Gibellini «È un sindaco come piace a noi» mentre la consigliere comunista Anita Sonego stigmatizza la brutalità delle polizia e chiede alla Giunta di sostenere «questi giovani».

L' intervento tuttavia non smuove il duro cuore dei «ragazzi» che commentano con un lapidario «lacrime di coccodrillo» la visita di Pisapia. E in attesa di «tutele» da parte del Comune hanno preso in ostaggio mezza città con presidi, blocchi stradali e dimostrazioni. E oggi alle 17 si replica, con manifestazione sotto Palazzo Marino a ltri probabili tafferugli Riesplode dunque la pole­mica, dopo l’intervento della Questura ieri al Maestoso di piazzale Lodi. Il cinema era sta­to chiuso sei anni fa in attesa di un radicale intervento per tra­sformarlo in multisala. Proget­to mai realizzato. Per questo fu occupato il 18 giugno da una va­riopinta compagnia composta da un costola di Macao e dai col­lettivi «Rivolta il debito», area «indignados», «Atenei in rivol­ta », studenti universitari, e «Ta­bù », gruppo Lesbo, Gay, Bises­suale e Transgender. Un mese di occupazione poi ieri alle 7 so­no arrivate le forze dell’ordine che hanno sgomberato lo stabi­le senza colpo ferire, anche per­ché dentro non c’era nessuno.

Gli occupanti assenti si sono poi precipitati a prendere le lo­ro cose, senza per altro creare problemi, anche perché si trat­ta di realtà molto pacifiche. Su­bito dopo però sono arrivati i rinforzi, non si sa quanto gradi­ti, composti soprattutto dai mi­litanti del centro sociale «Can­tiere ». E la situazione si è subito riscaldata. I manifestanti, non più di una cinquantina, hanno bloccato il traffico attorno a piazzale Lodi. Fino a quando la polizia li ha spinti sul marciapie­de, sono volati insulti e sputi, una ragazza è caduta a terra e avrebbe picchiato la testa. Gli antagonisti hanno alzato il to­no della polemica sostenendo invece che la giovane era stata colpita alle spalle da una man­ganellata. La «vittima» è stata portata al Policlinico in codice verde, il più basso grado di emergenza. Trattenuta in osse­r­vazione è stata poi dimessa con cinque giorni di prognosi.

Tanto è bastato per commuo­vere Anita Sonego famosa, scri­ve lei nel suo curriculum, per­ché quando insegnava aveva in­trodotto il voto unico e abolito i libri di testo. Ha subito condan­nato la brutale azione della poli­zia, che lei non ha visto, per poi spiegare come le occupazioni siano una pratica diffusa in tut­ta Europa. E ha concluso chia­mando in causa Pisapia, auspi­can­do un intervento diretto del­l’amministrazione comunale. L’intervento non si è fatto atten­dere e nel primo pomeriggio Pi­sapia è andato a trovare Arian­na M., 26 anni, del collettivo Brera. Non risulta invece sia mai andato a trovare agenti feri­ti negli scontri con gli antagonisti. Un gesto che ha man­dato in brodo di giuggiole Luca Gi­billini, consigliere comunale di Sel: «Un sindaco che va a trovare all’ospe­dale una ragazza fe­rita dalla polizia, in questo modo, è un sindaco come pia­ce a noi». «Lacrime di coc­codrillo » è stato pe­rò il commento dei giovani, in presidio davanti al Maesto­so. Gli antagonisti accusano infatti l’amministrazione per «il silenzio asso­luto, il totale falli­mento nell’interagire con le esperienze di occupazione» e chiedono l’apertura di un tavo­lo di dialogo.

Terminato il presi­dio, verso le 19 sono andati a tro­vare i «compagni» che protesta­vano contro la Tav in piazza XXIV Maggio. La protesta co­munque non si ferma qui: oggi alle 17 tutti a manifestare a Pa­lazzo Marino.

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