Un corso di islam per i sacerdoti milanesi

Un corso di islam per i sacerdoti milanesi

Sacerdoti a lezione di Islam, per una conoscenza seria del Corano, della Sunna, della Sharia, del tema complesso dei matrimoni misti. Nella speranza che approfondire ciò in cui credono i musulmani, e i modi spesso diversi con cui lo mettono in pratica, aiuti a salvarci dal fanatismo e dalla violenza. La prima lezione ieri mattina, nel Salone degli Archi della parrocchia di Santa Maria Incoronata, in corso Garibaldi. A scuola cinquantuno persone: oltre ai preti, anche numerosi laici, responsabili delle attività in carcere e nelle scuole.

«A tutti interessa sapere di più. Riflettere sulla violenza che arriva dall'Islam, certamente per condannarla, ma soprattutto per studiare vie di uscite, ci sembra la strada migliore» spiega don Giampiero Alberti, responsabile dell'iniziativa e del Cadr, il Centro ambrosiano di dialogo con le religioni. Dieci incontri di due ore e mezza, per confrontarsi con ciò che è diverso e evitare che diventi nemico. I musulmani che vivono a Milano sono circa centomila. Ma a colpire è soprattutto il numero di bambini di fede islamica che frequentano gli oratori della Diocesi: uno su quattro. Cifre che fanno riflettere sull'urgenza di trovare percorsi condivisi.

Un'iniziativa in sintonia con le parole dell'arcivescovo, Angelo Scola, che sabato scorso, a un convegno su Paolo VI, ha insistito sul bisogno di riflessione per uscire da questo uso della violenza «in nome di Dio», mantenendo il rispetto dell'Islam, perché esistono «differenti Islam». Gli interrogativi aperti sono molti: «E qui ci devono ovviamente soccorrere molto gli islamici stessi: molti di essi sono tra di noi, ci devono far capire le loro storie, le loro tradizioni, e noi dobbiamo insistentemente interloquire con loro».

Don Alberti si fa forte di venticinque anni di esperienza di dialogo «che ha già dato alcuni frutti». Agli ultimi due appuntamenti saranno invitati a parlare alcuni imam di Milano «per chiedere loro che cosa insegnano ai loro giovani per portarli alla fede». Teoria ma soprattutto pratica: «Vogliamo aiutare le coppie miste nel discernimento, a fare scelte mature e serie, conoscendo le difficoltà e sapendo che possono essere profezia per gli altri».

Un obiettivo non facile, in un momento in cui a prevalere sono differenza e paura. E il timore che la situazione degeneri è forte. Paura giustificata? Don Alberti non ha dubbi: «Certamente è giustificata.

Ma la cosa più importante adesso è metterci noi subito, adesso, a fare qualcosa. Sono incontri per sacerdoti, ma facili e accessibili a tutti». Prossimi appuntamenti il 28 gennaio, 4, 11 e 25 febbraio, 4, 18 e 25 marzo, 8 e 15 aprile.

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