D&G, riaprono i negozi Ma la polemica continua

Dopo tre giorni di serrata per protesta contro il Comune di Milano, oggi riaprono le boutique

D&G, riaprono i negozi Ma la polemica continua

La serrata è finita, ma le polemiche non si placano. Dopo giorni al vetriolo, boutique aperte nel quadrilatero della moda per Dolce e Gabbana. Si è conclusa ieri la protesta dei due stilisti, che per tre giorni (domenica inclusa) hanno proclamato la serrata dei nove esercizi commerciali di Milano "per indignazione" contro l’amministrazione comunale. Indignazione in particolare contro l'assessore Franco D'Alfonso, che ha accusato i due stilisti di evasione fiscale a iter giudiziario non ancora concluso.

Sono spariti i cartelli in italiano e inglese con la scritta: "Fate schifo". Da questa mattina nelle vetrine abiti ed accessori sono tornati ad essere gli unici protagonisti. Ma la tensione è ancora alta. "Dolce e Gabbana se la prendono con la Guardia di Finanza, l’Agenzia delle Entrate, i pubblici ministeri e la stampa. Da ultimo con la città di Milano. Non è che stanno esagerando?", ha dichiarato in una intervista a Repubblica, il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Che poi ha aggiunto: "Bastam gli indignati adesso siamo noi. Dolce e Gabbana dovrebbero chiedere scusa a Milano".

Nel dibattitto si è inserito anche il governatore della Regione Lombardia. "Mettiamo a disposizione i nostri spazi.

Mi sembra una follia, un’azione masochistica dire di no a chi rappresenta i marchi d’eccellenza, specie in un momento di crisi", ha tuonato Roberto Maroni, con l'auspicio che "il Comune di Milano faccia un ravvedimento operoso".

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