Crepe nella maggioranza del sindaco Sala. L'approvazione lunedì in giunta della delibera che estende le aree di applicazione degli ordini di allontanamento - leggi daspo - nei confronti di parcheggiatori abusivi, carovane rom, venditori abusivi, ubriachi o accattoni molesti sta mettendo in imbarazzo Milano Progressista, che ieri ha chiesto almeno una settimana di riflessione per discutere in aula. Rispedita al mittente, da Pd e Forza Italia. La riunione dei capigruppo che si è tenuta ieri intorno alle 13 doveva decidere quando portare in consiglio il testo, se prima o dopo la pausa estiva. La rappresentante di Milano Progressista Anita Pirovano, che già due giorni fa aveva definito i daspo frutto del combinato disposto dei decreti Minniti e Salvini «ideologici e inefficaci», ha chiesto di partire con la discussione almeno a una settimana di distanza dall'approvazione in giunta, ossia lunedì prossimo. Ma i gruppi da tempo hanno deciso che lo stop per le ferie sarebbe scattato venerdì, è suonato solo come il tentativo di rinviare a settembre. Pd e Fi hanno chiesto di portare la delibera domani in commissione e poi subito in aula e proseguire venerdì. «Avevamo chiesto più tempo ma evidentemente i dem volevano partire per le ferie» ironizza Pirovano, che rimane contraria nel merito e boccerà il documento. Il capogruppo Pd Filippo Barberis ribatte piuttosto che gli alleati di sinistra «legittimamente esprimono le loro perplessità e la loro posizione, diversa dalla nostra, e ho ragione di credere che non avrebbero cambiato idea rinviando di una settimana quindi ci mettiamo nelle condizioni di cercare di approvare la delibera in 6 ore spalmate su due giorni visto che la giunta ha dato un'accelerata. Secondo me è uno strumento in più di coordinamento tra polizia locale e forze dell'ordine che può consentire un presidio più efficace del territorio, la mappa delle aree è frutto di un lungo confronto con i Municipi e i comitati di cittadini, ci siamo presi un impegno con loro ed è doveroso provare ad usare questo strumento in più offerto dalla legge per fermare chi impedisce di fruire di aree turistiche o in periferia con la propria condotta». Contrario alla discussione subito anche Matteo Forte di Milano Popolare ma «perchè chiudere velocemente è un favore alla maggioranza che invece può mostrare i propri conflitti interno in un lungo dibattito a settembre». Contrario ai daspo e al dibattito ora Basilio Rizzo (Milano in Comune): «É un esempio delle grida manzoniane, uno strumento di propaganda totalmente inefficace e che vuole togliere di mezzo dal centro, vetrina della città, i mendicanti. Sala insegue Salvini».
Il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale chiede a Sala un rafforzamento ulteriore dei daspo: «Se tanto la sinistra farà mancare i suoi voti chiederemo al sindaco di far diventare la delibera meno timida e più efficace, inserendo chiaramente l'ordine di allontanamento anche per fenomeni di spaccio e prostituzione».
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