Paola Fucilieri
Alice «Alexia» Brignoli di Bulciago (Lecco), 39 anni, ricercata da ieri, come Maria Giulia «Fatima» Sergio, la 28enne di Inzago (Milano), considerata prima foreign fighter donna italiana, ricercata dal gennaio 2015. Entrambe lombarde, accusate di associazione a delinquere finalizzata al terrorismo. Entrambe convertitesi all'Islam più estremo dopo il matrimonio con un musulmano, decise a indossare l'hijab e se occorre anche il burqa, a frequentare i centri di preghiera (Alice nel lecchese, a Costa Masnaga, Maria Giulia a Inzago) e a condurre una vita molto riservata (il cognato di Alice racconta che durante le sue visite ai nipoti, non vedeva mai la cognata ma solo il marito. Mohamed Koraichi, anche lui ora ricercato come la moglie). Insomma, giovani donne decise a condividere in maniera totalizzante i progetti e i propositi dei rispettivi coniugi, a seguirli nei territori dell'Isis. Alice portandoci anche i tre figli di 6, 4 e 2 anni, che indottrina e addestra già in tenera età, talmente fiera di farlo che pone sul suo profilo WhatsApp le foto dei tre piccoli insieme ad altri bambini vestiti da combattenti e con il dito alzato verso il cielo a indicare Dio. Maria Giulia partendo da sola e poi convincendo i genitori e la sorella (prima li gha fatti tutti convertire, ndr) a raggiungerla.
Si può dire che Alice non riesce laddove invece Maria Giulia risulta, in parte, vincente: portarsi dietro la famiglia d'origine. I Sergio, insieme all'altra figlia, Marianna, già praticanti al centro di preghiera di Inzago, vengono fermati dalla Digos di Milano nel luglio scorso proprio mentre si apprestano a raggiungere la figlia e il genero in Siria; la signora Fabienne Schirru, il 6 marzo dell'anno scorso si accorge che la figlia Alice, i tre nipotini e il genero non sono più nella loro abitazione (sono partiti da un paio di settimane, ndr) e ne denuncia la scomparsa ai carabinieri di Costa Masnaga. Alice e il marito tenteranno in seguito telefonicamente (circa sette mesi dopo non aver più dato notizie di loro) di convincere la madre di lei ad abbracciare la religione islamica «minacciandola» di non poter altrimenti intrattenere più alcun rapporto (e, implicitamente e in maniera anche un po' subdola, di non farle più sentire nemmeno i suoi nipotini).
«Il suo - spiega l'ordinanza in riferimento ad Alice Brignoli, è un sistematico tentativo di radicalizzazione e convincimento della madre a una visione radicale dell'Islam».
Visionando la foto della figlia sul profilo di WhatsApp la signora Fabienne avrebbe detto agli inquirenti di aver riconosciuto uno dei nipoti, aggiungendo «(...) Tra l'altro la possibilità che mio nipote possa essere stato trasformato in un guerrigliero mi crea dentro un grande sentimento di smarrimento e rabbia...».
Alice e Maria Giulia. Donne in contatto con cognate, sorelle, ma solo se anch'esse convertite al fanatismo islamico con il medesimo slancio. La 24enne Wafa Koraichi, sorella del marito di Alice, Mohamed, al telefono con l'amica Salma Bencharki, moglie del pugile desideroso di diventare un foreign fighter Abderrahim Moutaharrik, parla con ammirazione della cognata: «Alexia mi ha tirato fuori tutte le prove del Corano, di cosa Dio ha scritto...E quando vedi la televisione e senti quello che dicono veramente rimani stordita..Dio lo sa. (...) Io conosco benissimo mio fratello. Lui ha detto: Ma pensate veramente che io possa far crescere i miei figli con le cose del peccato? Non credete a quello che vi viene raccontato in televisione. Venite a vedere, è un'altra cosa...Menzogne».
Mentre Koraichi, come emerge dalle intercettazioni, in Siria svolge addestramento militare e partecipa in qualità di mujahidin alle azioni violente dell'organizzazione terroristica, l'attività d'indottrinamento e arruolamento svolta
da sua moglie Alice è concentrata sui figli, in particolare il maggiore. Sempre al telefono con Salma, Wafa, fiera zia, racconta: «Devi sentire come recita le prediche. Dio lo protegga....Com'è dotato per la religione».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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