Carota e bastone. Il sindaco Beppe Sala inaugura il primo bus elettrico in viaggio da ieri sulla linea 84 da San Donato a largo Augusto, conferma che saliranno a dieci entro metà aprile e a 25 entro l'anno. Atm ha investito 14 milioni di euro sul primo lotto ma per raggiungere l'obiettivo di una flotta interamente green nel 2030 (1.200 autobus elettrici) spenderà un miliardo, due se si aggiunge la conversione o costruzione ex novo di sette depositi. «La svolta verde era necessaria e va a inserirsi in un contesto di evoluzione della mobilità» sottolinea il sindaco. Che arriva al secondo punto, l'approvazione due giorni fa in consiglio dell'ordine del giorno presentato proprio dalla lista Sala, un piano per bandire le auto diesel di ogni categoria per tutto il periodo invernale entro il 2025 (e tutto l'anno entro il 2030). E Milano anticipa di un anno la scadenza fissata dalla Regione per i diesel Euro 4 senza filtro: già dal primo ottobre 2019 dovranno rimanere fermi in garage dalle 7.30 alle 19.30 dal lunedì al venerdì. Il sindaco la definisce «un'accelerazione necessaria. Spiace purtroppo per chi ha vetture a gasolio ma tutte le statistiche ormai dicono che il grosso dell'inquinamento arriva da lì per quanto riguarda il traffico su gomma». Forza Italia e Lega hanno votato a favore, il Movimento 5 Stelle ha approvato la misura proposta dal centrosinistra ma ieri ha mostrato già segni di pentimento quando Sala ha sganciato il secondo siluro previsto l'anno prossimo. Lo aveva anticipato prima di Natale e ha confermato ieri che ritiene «impossibile e irrealistico non aumentare il biglietto Atm nel 2019, il mandato che ho dato agli uffici è di studiare una soluzione che permetta di privilegiare gli abbonamenti, eliminare quanto più possibile il cartaceo e tutelare le fasce più deboli». L'ipotesi rimane quella circolata già a dicembre di un aumento del ticket ordinario a 2 euro. «Non chiediamo soltanto ai milanesi, stiamo offrendo molto, stiamo diventando tra le poche città leader in Europa». Ragion per cui, a fronte del piano di investimenti da 2 miliardi avviato dall'azienda, accanto al presidente Atm Luca Bianchi e al dg Arrigo Giana Sala annuncia l'intenzione di evitare la gara pubblica e prorogare il contratto di servizio ad Atm «almeno per due anni, stiamo facendo le ultime verifiche poi se tutto va come deve andare porteremo la delibera in giunta subito dopo Pasqua, poi passerà in commissione e consiglio». Il sindaco ha incontrato il neo governatore Attilio Fontana e ribadisce l'esigenza di fare «una battaglia insieme per farci riconoscere dal prossimo governo una quota più significativa dal fondo unico dei trasporti, chi investe e continua ad aumentare chilometri dovrebbe ricevere pi soldi ma non è così, vedremo chi sarà il prossimo assessore regionale ai Trasporti e poi ci metteremo subito a lavorare».
Il centrodestra insorge contro gli aumenti. Per il coordinatore cittadino di Fi Fabio Altitonante «il Comune usa Atm come un bancomat, continua a prelevare utili che dovrebbero essere usati per nuovi servizi e mette ancora le mani nelle tasce dei cittadini, è inammissibile». Il capogruppo Fi Gianluca Comazzi promette «una strenua opposizione» contro «una decisione vergognosa» e Riccardo De Corato (Fdi) sfida: «Prima di chiedere di più i milanesi Sala faccia pagare gli evasori, chiunque faccia un giro sui mezzi può vedere come immigrati e nomadi non timbrano».
E la grillina Patrizia Bedori ora ammette che «il divieto ai diesel non serve a nulla se si aumenta il costo del biglietto Atm. Mentre la Germania e altre nazioni europee lanciano mezzi gratis per migliorare la qualità dell'aria qui cosa si fa? Per incentivare l'uso dei mezzi si rincara il ticket».
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