Una "due giorni" da bere. Rum e whisky superstar

Doppia manifestazione al «Megawatt Court» sul mondo del bicchiere: assaggi gratis e novità

Una "due giorni" da bere. Rum e whisky superstar

«Nulla calma lo spirito come il rum e la religione», sentenziava provocatoriamente Lord Byron a inizio Ottocento. Mentre George Bernard Shaw circa un secolo più tardi definiva il whisky «liquid sunshine», in pratica luce del sole allo stato liquido.

Oggi la fascinazione per i distillati e i superalcolici non è più prerogativa di una cerchia ristretta di artisti e connaisseur: rum e whisky sono sempre più apprezzati dal grande pubblico, attento non soltanto alla qualità, ma anche all'identità dei prodotti. Se, infatti, in passato la logica dominante era quella geografica il rum veniva immediatamente associato ai Caraibi, mentre per il whisky il riferimento erano la Scozia e l'Irlanda negli ultimi anni c'è molta più conoscenza e consapevolezza da parte dei consumatori. Gli appassionati di spirits guardano soprattutto alla filosofia e allo stile impresso dal singolo distillatore, a prescindere dalle nazioni di origine, che sono sempre più numerose.

Per approfondire il mondo dei distillati da canna da zucchero, malto e altri cereali, oggi e domani a Milano ci sono «theRUMday» e «theWHISKYday», giunti con successo rispettivamente alla sesta e alla quinta edizione. Le manifestazioni gemelle si svolgono in contemporanea negli spazi del Megawatt Court di via Watt 15 e chiudono il circuito degli eventi firmati Bartender.it nel corso del 2019. Domenica l'orario d'ingresso è dalle 14 alle 21, mentre lunedì dalle 11 alle 20. I biglietti sono disponibili in prevendita sui siti www.therumday.it e www.thewhiskyday.it oppure acquistabili direttamente in loco (20 euro per l'abbonamento di due giorni e 15 per una sola giornata). Nel prezzo sono compresi gli assaggi gratuiti presso i banchetti dei produttori e dei distributori, ma anche la partecipazione ai tanti workshop, seminari e incontri con ospiti internazionali del mondo del bartending e della mixology.

Immancabile una sosta presso i corner tematici: il «Rum Bar» offre drink leggendari a base di rum; il «Cachaca Bar» è specializzato in ricette dal sapore brasiliano; mentre il «Daiquiri Bar» celebra l'omonimo cocktail caraibico.

Ma la grande novità di quest'anno è il «Tiki Bar», che permette di avvicinarsi agli emblematici tiki cocktail: drink esotici a base rum nati a Los Angeles negli anni Trenta e tradizionalmente serviti in bicchieri scenografici e colorati.

Durante la manifestazione dietro al bancone si alterneranno i migliori interpreti della miscelazione tiki in Italia: una vera e propria reunion organizzata in collaborazione con Bargiornale che prevede sessioni di un'ora per ciascun barman. Molta aspettativa, infine, anche per il corner dedicato all'Old fashioned, classico pre-dinner cocktail a base Bourbon, angostura bitter e zucchero, rivisitato dal vivo da alcuni prestigiosi bartender di fama mondiale. Qualche nome tra gli ospiti più attesi? Agostino Perrone, alla guida del Connaught Bar dell'omonimo hotel di Londra (al n.

2 della classifica The World's 50 Best Bars), Dario Comini, proprietario dello storico locale Nottingham Forest di Milano e pioniere della miscelazione molecolare, e Jad Ballout del Central Station Boutique Bar di Beirut, dove propone una mixology decisamente sperimentale.

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