La stanza è sempre quella. La «231» in Comune per la registrazione delle unioni civili. Quella del Registro delle coppie di fatto. Ma la coppia che ieri si è presentata per l’iscrizione non era una come tutte le altre che l’hanno preceduta. Cristian e Federico erano qualcosa di più di una coppia. Sono sposati. La cerimonia con la festa, i parenti e gli amici è avvenuta tre anni fa a Londra. Ma ieri la loro «civil partnership» che riconosce alle persone dello stesso sesso un vincolo simile - anche se non ancora equiparato - al matrimonio, è stata registrata e riconosciuta anche dal Comune di Milano.
È la prima volta che succede. La prima volta che un’istituzione italiana riconosce questo tipo di unione che ad esempio in Inghilterra ha permesso l'adozione come nel caso del cantante Elton John e riconosce i diritti del partner in caso di pensione o eredità. Cristian, 39 anni, ricercatore in una ditta farmaceutica e Federico, 31 anni, sviluppatore software hanno contratto la loro «civil partnership» a Londra il 5 giugno 2010. Poi sono tornati in Italia e avevano fatto ricorso. Volevano che quel certificato in lingua inglese avesse valore anche nel loro paese, in Italia. Prima solo un’idea, poi l’incontro con l’avvocato D’Amico e l’idea si è trasformata in carte bollate. Un ricorso presentato davanti al tibunale che ha dato loro ragione ed ha accolto la richiesta.
Il passo successivo è stato poi da parte del Comune di Milano che ha proposto loro non solo il riconoscimento dell’unione ma anche il vincolo giuridico avvenuto all' estero. «È un grande successo che speriamo incentivi altre coppie a chiedere il riconoscimento delle loro unioni e apra la strada a una legislazione nazionale finalmente di livello europeo», ha detto l'avvocato e consigliere comunale Marilisa D'amico, che ha seguito la coppia nella sua battaglia insieme all' avvocato Massimo Clara.
«Questo tipo di legame anche se non è il matrimonio ha un diritto di cittadinanza nel nostro ordinamento e progressivamente
si va avanti sulla strada che renderà anche da noi ovvio quello che è già ovvio altrove dicono gli avvocati. Insomma un primo passo che potrebbe diventare un precedente giuridico importante per le coppie omosessuoali.
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