Expo 2015, la Svizzera scende in campo

Mentre tutta l'organizzazione che ruota intorno all'Expo 2015 sembra ancora in alto mare, i vicini svizzeri cominciano già a farla rendere come business

Expo 2015, la Svizzera scende in campo

L'Expo e gli altri. Chi lavora e chi ne vende i frutti. Milano e la Svizzera. La notizia è stuzzicante: mentre tutta l'organizzazione che ruota intorno all'Esposizione universale del 2015 sembra ancora in alto mare, i vicini svizzeri cominciano già a farla rendere come business. Alla luce del sole, coinvolgendo anche il Comune di Milano. Di che cosa si tratta? Gli operatori turistici della confederazione, coordinati tra di loro dalle autorità turistiche federali, stanno mettendo a punto pacchetti volo-soggiorno-visite da vendere ai clienti del medio ed estremo Oriente, a cominciare da Cina, India e Indonesia, ma anche di Stati Uniti e Brasile. Una bella operazione commerciale e organizzativa: infatti saranno venduti insieme il volo aereo per Zurigo (in prima fila, ovviamente, c'è Swiss, la compagnia svizzera del gruppo Lufthansa), i pernottamenti nel Ticino, l'area elvetica più vicina all'Italia, i trasferimenti in treno per Milano e l'Expo, poi, volendo, un tour per le città d'arte italiane e il ritorno con partenza da Roma (o, in alternativa, il rientro in Svizzera e il volo da Zurigo). Non risulta, allo stato, che organizzazioni italiane si stiano muovendo in tal senso, se non per iniziative marginali.

L'attivismo svizzero si basa naturalmente sui numeri.

Le stime dicono che l'Expo attende circa 22 milioni di visitatori in sei mesi, il che equivale a circa 120 mila al giorno, quando il sistema albeghiero di Milano dispone di circa 70mila posti letto. Il Ticino mette dunque a disposizione le sue risorse di ospitalità, pari a circa 30 posti letto, che salgono a 240mila nell'intera Svizzera.

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