Dopo Expo, Atm rilancia: 15 nuovi treni sulla verde

Il primo convoglio entrerà in funzione già all'inizio del 2018 Positivo il bilancio 2015, 109 milioni investiti in nuovi mezzi

Maria SorbiE ora tocca alla linea verde. Dopo aver concentrato quasi tutti i suoi sforzi sulla linea rossa, per arrivare pronti alla prova (superata) di Expo, Atm ora pensa anche alla flotta della linea due del metrò, dove stanno per arrivare 15 nuovi treni. Il primo entrerà in funzione all'inizio del 2018. Si tratta di un investimento importante da parte dell'azienda di trasporti: 109 milioni di euro, che si aggiungono ai soldi già utilizzati per l'acquisto di altri 30 treni, di cui una decina per la linea due. Negli uffici di Foro Bonaparte è stato da poco firmato il contratto e negli stabilimenti della Hitachi rail Italy di Pistoia stanno per mettersi al lavoro e realizzare i nuovi Leonardo, da sei carrozze l'uno. Serviranno in tutto 35mila ore di lavoro e 7mila ore di affiancamento da parte degli ingegneri Atm e di collaudi prima di poter portare i convogli sui binari. Nel frattempo proseguiranno i lavori di restyling per far fronte alle infiltrazioni lungo il percorso della linea verde, in particolare tra Lambrate e Piola, dove la falda mette letteralmente sott'acqua i binari e crea grossi problemi alla circolazione. Gran parte dell'impegno dell'azienda di trasporti si concentrerà anche sul sistema di segnalamento e sulla sicurezza. «Solo così - spiega il presidente di Atm, Bruno Rota - potremo far fare alla linea verde il salto di qualità che abbiamo fatto fare alla rossa per Expo». Per rendere la rete più sicura è necessario un investimento importante, di oltre 100 milioni di euro. Tuttavia sulla cifra pende un'incognita: i tempi. L'amministrazione Pisapia non si pronuncerà sull'argomento. Sarà la prossima giunta a doverlo affrontare e a sbloccare il finanziamento. Al momento sulla verde, fra un treno e l'altro intercorrono 3 minuti e mezzo di tempo: l'arrivo dei nuovi treni non farà calare la distanza/attesa ma aiuterà a sostituire i convogli più vecchi. Ad oggi infatti l'età media dei treni si attesta sui 27 anni di età: con i nuovi Leonardo scenderà a una media di 16. Atm prevede anche dieci nuovi bus elettrici e, mentre il governo temporeggia sulle agevolazioni e gli sconti, l'azienda decide di anticipare l'intera cifra di 5,5 milioni di euro. Al momento ce lo si può permettere, conferma Rota. Il bilancio 2015, in base alle stime, si chiuderà con un margine operativo lordo di 163 milioni (nel 2014 era stato di 120 milioni e nel 2011 di 97). «E anche l'utile netto - anticipa il presidente Atm - sarà molto più dei 5 milioni di euro del 2011». A confermare lo stato di salute dell'azienda è anche il numero delle assunzioni: 556 nel 2015, di cui 270 conducenti, 64 guardie giurate e 50 controllori. Il numero dei dirigenti è rimasto pressoché invariato rispetto al 2011: allora costavano 8 milioni di euro, oggi siamo attorno a i 6 milioni. Prendendo spunto dalla cifre Atm, il presidente del Consiglio basilio Rizzo se la prende con gli «ultras del privato».

E commenta: «In tempi in cui si mettono in rilievo (in negativo) i risultati delle aziende che erogano servizi ai cittadini e si alimenta l'idea che ciò che è pubblico è cattiva amministrazione e solo i privati possono gestire bene tali servizi, le notizie che vengono da Atm sono uno sprazzo di verità e di sereno. Se le aziende pubbliche vengono gestite con professionalità e rispetto del denaro della collettività, senza nessuna commistione tra politica ed affari i risultati si vedono».

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