Expo e controlli Cantone in città ma il governo non gli dà poteri

Nuova giornata milanese oggi per il presidente dell'Anac, l'Autorità nazionale anticorruzione che arriva in città per un doppio appuntamento. Alle 10,30 in Assolombarda per l'assemblea di Federchimica (dove potrebbe incrociare il governatore Roberto Maroni), mentre alle 16,30 sarà allo Iulm per la presentazione del libro «Mafie del Nord, strategie criminali e contesti locali», a cura di Rocco Sciarrone ed edito da Donzelli. Poi in agenda gli incontri più istituzionali in prefettura e con i vertici di Expo per mettere a fuoco la strategia da attuare per arginare le irregolarità nelle gare dopo che allo stesso Cantone sono stati attribuiti i poteri per combattere gli illeciti negli appalti.
Ed è proprio su questo che rischia di divampare la polemica covata per giorni nelle dichiarazioni dei rappresentanti delle istituzioni lombarde. A cominciare dalla Regione, il Palazzo da cui con più insistenza Maroni ha più volte chiesto a Renzi di rispettare gli impegni economici e legislativi, ma soprattutto di concedere al commissario anticorruzione la forza per svolgere il suo compito. E così, pur senza nuovi attacchi ufficiali, proprio dalla Regione trapela l'insoddisfazione. «Cantone a Milano verrà a fare una semplice passeggiata» la considerazione dovuta al fatto che il governo non ha ancora fatto pervenire al Quirinale il decreto con i nuovi poteri per Cantone. «Cantone può pure venire, ma finché non può nemmeno spostare una biro, i suoi viaggi sono del tutto inutili».


Una preoccupazione che cresce con il passare dei giorni e la gravità dei ritardi che si sommano ai ritardi. Perché a Roma proprio non sembrano essersi resi conto che all'apertura dei cancelli non mancano più anni, ma mesi. E neppure più tanti.

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