Vigili sul piede di guerra. I sindacati della polizia locale minacciano lo sciopero se non si risolve al più presto il nodo Expo. A un mese dall'inaugurazione, i 3.050 agenti non sanno ancora nulla del piano sicurezza che chiedono da tre anni. Sanno solo che dovranno dare la propria disponibilità per turni e straordinari: ogni giorno 140 pattuglie si organizzeranno in tre turni per coprire tutto il territorio. Ma ancora non si sa quanto verranno pagati i turni extra, quali premi e indennizzi sono previsti. «Abbiamo chiesto le mappe e le brochure del sito Expo per pianificare gli interventi e capire dove sono dislocati gli eventi. Non ci sono state date nemmeno quelle» denuncia Daniele Vincini, segretario regionale del Sulpm.
I rappresentanti sindacali hanno scritto una lettera di fuoco al sindaco Giuliano Pisapia, ai vertici di Palazzo Marino e al comandante Tullio Mastrangelo: «Belle parole - accusano - ma sono mancati i fatti dall'amministrazione, e per questo senza un'immediata convocazione sarà inevitabile la mobilitazione della categoria». Il documento è firmato da tutte le sigle, Cgil Funzione pubblica, Cisl Fp, Uilfpl, Csa, Usb, Diccap e Rsu. «Apprendiamo con disappunto - si legge - che il Comando della Polizia locale ha già emanato disposizioni a tutti gli uffici direzione al fine di acquisire la disponibilità al lavoro straordinario, durante il semestre Expo, contattando direttamente ogni agente e ufficiale. Non condividiamo in alcun modo questa modalità unilaterale di agire, constatando che all'inizio di Expo mancano solo 32 giorni e nessun accordo definitivo sul contratto decentrato è stato ancora raggiunto, tantomeno sono stati presentati progetti organizzativi o sottoscritti accordi specifici per il semestre Expo. I lavoratori della Polizia locale non hanno alcuna intenzione di barattare il loro futuro per qualche ora di straordinario.
L'occasione per sciogliere tutti gli intoppi potrebbe essere il tavolo di oggi in cui si discuterà della contrattazione decentrata dei dipendenti comunali. Altrimenti scatterà la mobilitazione. «Non abbiamo intenzione di firmare la nostra disponibilità in bianco - attacca Orfeo Mastrantuono, Csa - Vogliamo essere rispettati». In gioco c'è l'immagine della città di fronte a 20 milioni di visitatori. «Dovere dell'amministrazione - spiegano i sindacati - è fare in modo che tutto vada nel miglior modo possibile. Compito primario delle organizzazioni sindacali è tutelare i lavoratori».
Tra i sindacalisti scorrono due scuole di pensiero: i più estremisti vorrebbero indire lo sciopero il primo maggio, giorno dell'inaugurazione di Expo.
I più moderati, tra cui il Sulpm, sostengono invece che quel giorno tutto debba funzionare alla perfezione, senza alcun singhiozzo. «Se si vuole parlare di quella data come provocazione va bene, ma non scherziamo. Il primo maggio avremo gli occhi di tutto il mondo puntati addosso».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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