Duecentocinquanta bambini ieri sono arrivati davanti a scuola e hanno trovati i cancelli sbarrati. «Scuola chiusa causa caldaia rotta» recitava il cartello. Il problema? Un black out della caldaia. Solo un inconveniente tecnico - la caldaia si era bloccata e andava riavviata - per fortuna, ma le famiglie si sono trovate i figli a casa senza preavviso. Oggi la scuola aprirà regolarmente. Siamo alla primaria in via Foppette, che fa parta del comprensorio di Bergognone e della primaria di primo grado Carlo Porta, in zona Tortona.
I problemi in cui versa l'edificio al di là del riscaldamento, che come in tante altre scuole di Milano fa le bizze, sono però ben altri. I bambini, per un totale di circa 250 alunni, sono costretti a fare ginnastica in palestra attorno a un secchio: serve per raccogliere l'acqua che piove dal soffitto. Tutta la struttura, infatti è devastata dalle infiltrazioni che hanno causato in vari punti, dai bagni alla palestra ai muri esterni, allagamenti, scollamenti dell'intonaco e muffa. «I nostri bambini sono costretti a respirare muffa in vari locali e a fare lo slalom tra le pozze d'acqua che si formano sul pavimento anche nei corridoi. Ma se cade un pezzo di intonaco in testa a uno studente durante l'ora di educazione fisica cosa facciamo?», si chiedono esasperati i genitori che da anni lottano contro lo stato di «abbandono e di degrado in versa il plesso, che per altro si trova nel quartiere della moda e del design». È mai possibile - si chiedono le famiglie - che il Comune abbia investito milioni per la realizzazione del Museo delle Culture, e per il rilancio del quartiere, i privati abbiano riqualificato ex fabbriche e la scuola cada a pezzi? I genitori lamentano anche il fatto che i bagni - l'edificio risale agli anni Cinquanta e non è ma stato ristrutturato -: versano in uno «stato pietoso», gli infissi sono da sostituire, per non parlare della palestra. La situazione per altro è nota all'amministrazione: «l'assessore ai Lavori pubblici Gabriele Rabaiotti è venuto più volte a verificare le condizioni della scuola, ma passano gli anni e non succede nulla» attaccano le famiglie.
Il problema è all'attenzione del presidente del Municipio 6 Santo Minniti che ha passato la mattina di ieri al telefono per risolvere l'inconveniente alla caldaia. Lunedì c'è stato un sopralluogo della Commissione scuola del municipio per verificare la situazione, mentre ieri si è tenuto un incontro in assessorato sul tema. «Oggi faremo una delibera per destinare dei fondi della manutenzione straordinaria delle scuole, di competenza delle zone, al rifacimento dei bagni» annuncia Minniti. L'importo? 120mila euro che saranno destinati intanto al ristrutturazione dei bagni utilizati dalle classi.
Ammonta a qualche milione di euro, invece, il costo degli interventi strutturali per la riqualificazione dell'edificio: da capire però le intenzioni del Comune per il plesso, considerato sottodimensionato. Il polo di Foppette conta solo dieci classi (due sezioni) sulle 25 potenziali - il ragionamento - forse non risponde più alle esigenze del bacino di utenza. Ma è anche vero che le famiglie del quartiere non iscrivono i loro figli in Foppette proprio per le condizioni disperate dell'edificio.
Un cane che si morde la coda anche perché la scuola potrebbe essere sfruttato per tante attività scolastiche ed extra scolastiche, e come centro civico ma gli spazi sono chiusi perché inagibili.Sul tavolo dell'assessorato l'ipotesi di parternariato pubblico - privato che permetterebbe di reperire i fondi necessari per la ristrutturazione dell'edificio, una volta deciso il suo destino.
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