I funerali di Jessica Valentina Faoro non si sono celebrati ieri, come era stato annunciato nei giorni scorsi. Più che uno stop in extremis, si sarebbe trattato di una mancanza di comunicazione tra il Comune e i genitori delle 19enne uccisa il 7 febbraio dal tranviere Alessandro Garlashi. Con il risultato che sono stati divulgati luoghi, date e persino parroci celebranti diversi. Giovedì in un'intervista al Corriere don Gino Rigoldi, che conosceva Jessica e il suo fidanzato, dice che «nessuno da una settimana s'è fatto avanti per organizzare e pagare il funerale». Il pensiero va alla madre e al padre di Jessica, separati e con una storia familiare difficile. La ragazza era stata affidata in passato a diverse case-famiglia. Don Gino si offre di celebrare le esequie e fa intendere che penserà alle spese.
Poche ore dopo entra in gioco Palazzo Marino. «Il Comune si farà carico dell'organizzazione e dei costi delle esequie di Jessica Valentina Faoro. Gli uffici sono al lavoro da diversi giorni per predisporre la documentazione». E l'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino: «Ringraziando tantissimo Don Gino, ancora una volta esemplare, ribadiamo quanto abbiamo deciso in questi giorni», pagherà il Comune. Il sindaco conferma venerdì mattina. Così è deciso: la celebrazione sarà sabato 17 febbraio nella parrocchia del Santo Curato d'Ars, in largo Giambellino 127, dove don Gino dice messa. Ma in serata arriva la precisazione del Comune: nessun funerale sabato alle 11, era stato «erroneamente» riportato e mancano alcuni documenti.
Peccato che sembra che i genitori della giovane non ne sapessero nulla e non avessero preso accordi con il Comune. Avevano infatti già fissato le esequie il 24 febbraio alle 11 nella parrocchia di San Protaso, in piazzale Brescia. Il celebrante sarà don Paolo Zago. Venerdì la nota: «Noi genitori di Jessica Faoro, insieme e uniti in questa vicenda, anche con Andrea (il fratello, ndr), informiamo che il rito funerario verrà celebrato il 24 febbraio 2018. Nell'occasione desideriamo ringraziare tutti coloro che hanno manifestato con fatti e parole il proprio affetto per Jessica, precisando che le donazioni sino a oggi raccolte e già ricevute ci hanno permesso di anticipare una parte dei costi connessi alla sepoltura». I soldi dunque ci sono, l'intervento del Comune non è necessario. E ieri: «Vogliamo tacitare uno sterile e inutile dilagare di notizie circa i funerali. Pur nel dolore della vicenda, sin dalla giornata di martedì 13 febbraio (l'autopsia è stata eseguita tra il 12 e il 13, ndr) avevamo già individuato il luogo di celebrazione del rito, quale luogo di ritrovo di nostra figlia con alcune amiche, e versato i costi per le esequie alle onoranze interpellate dalla madre». Ancora: «Non abbiamo chiesto aiuti (...). Non abbiamo voluto sino a oggi dare spiegazioni su come e quando abbiamo dovuto provvedere all'organizzazione dell'ultimo saluto a Jessica». Infine: chiediamo «di porre fine a notizie che non solo mancano di rispetto a noi, ma a chi ci ha già ampiamente sostenuto e, soprattutto, a nostra figlia». Gli eventuali futuri contributi andranno «ad associazioni attive contro la violenza sulle donne».
Interviene il capogruppo di Fi in Comune Gianluca Comazzi: «Il Comune è stato incauto a inserirsi in quel modo in una vicenda che riguarda strettamente i familiari della povera Jessica. Credo che in certi casi la politica debba fare un passo indietro, rispettando il dolore dei parenti».
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