La guerra al mercato dei falsi: oltre 20mila pezzi sequestrati

Sei mesi di indagini della polizia locale hanno portato alla denuncia di 91 persone

La guerra al mercato dei falsi: oltre 20mila pezzi sequestrati

Oltre 20.600 pezzi di abbigliamento sequestrati e 91 persone denunciate. Sono i risultati di sei mesi di attività della polizia locale milanese. Da gennaio a oggi, grazie a interventi di presidio del territorio e sui venditori di merce abusiva ma anche attività di tipo investigativo per individuare depositi e filiere illegali ha effettuato 272 sequestri di abbigliamento e accessori, telefoni, profumi, dvd e cd, giocattoli, alimentari, per un totale di circa 20.600 pezzi. Inoltre sono 91 le persone denunciate per contraffazione e ricettazione sono stati perquisiti 14 locali tra appartamenti, box e cantine, e sono stati individuati 2 magazzini in provincia di Milano.

Un lavoro che oggi permetterà ai vigili milanesi di mettersi in cattedra davanti ai loro colleghi - milanesi e non - ma anche davanti agli altri comuni. Alla Scuola di Formazione della polizia locale di via Boeri 7 si terrà infatti un seminario indirizzato a Comuni e Polizie locali di tutta Italia dedicato alle modalità di prevenzione e contrasto alla contraffazione. «La contraffazione è un fenomeno trasversale e dilagante, che colpisce i cittadini consumatori, i lavoratori, le aziende, lo Stato per questo è importante attivare azioni di prevenzione e contrasto su più fronti e continue, come stiamo facendo a Milano», ha detto l'assessore Marco Granelli.

Secondo il Censis, il mercato del falso ha un fatturato che supera i 7 miliardi di euro, che genera un mancato introito per lo Stato di oltre 5 miliardi di euro e una perdita di almeno 130 mila posti di lavoro. Per questo il Comune nell'ambito delle attività a tutela della legalità e del Made in Italy, in collaborazione con ANCI e Ministero dello Sviluppo, insieme al Consiglio Milanese Anticontraffazione e FedermodaItalia ha realizzato il progetto «Sentinella anticontraffazione».

Da dicembre e fino a maggio, ha allestito una decina di gazebo visitati da 64.000 persone. Le domande più frequenti hanno riguardato la riconoscibilità del prodotto contraffatto, la tossicità e pericolosità dei materiali utilizzati.

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