Ha lasciato il posto fisso per fare la spazzacamino

Francesca Carnati, 34 anni, gira la Brianza per pulire le canne fumarie delle case. "È un lavoro faticoso per una donna, ma non tornerei più dietro una scrivania"

Ha lasciato il posto fisso per fare la spazzacamino

Ci sono milioni di giovani italiani che lo sognano, e qualcuno che lo ha lasciato per inseguire il suo sogno. E che cinque anni dopo non ha rimpianti. La «morte» del posto fisso è stata decretata dal premier Matteo Renzi non più tardi di qualche giorno fa, eppure non a tutti spaventa doverne fare a meno. Fra loro c'è Francesca Carnati. Ha 34 anni, vive ad Arcore e lavora in tutta la provincia di Milano. Fino a cinque anni fa aveva un contratto a tempo indeterminato come analista contabile in una società. Un giorno si è stancata della routine e ha lasciato tutto per diventare la prima donna spazzacamino in Italia. L'ha fatto per seguire il sogno del suo fidanzato – ora marito - Marco. E da allora non si è pentita mai di una scelta che qualcuno ha definito azzardata.

«Adoro questo lavoro, nonostante a volte sia un po' sacrificante, soprattutto per una donna che non ha la stessa forza fisica di un uomo. Ma non mi posso certo lamentare, questo mestiere in fondo non è così diverso da tante altre occupazioni. Chi lavora in fabbrica non fa meno sacrifici di me», attacca. Lei tutti i giorni s'infila la tuta ed entra nelle case per pulire la canna fumaria, e mettere in sicurezza i camini. Una vita dura, che non tiene conto di feste e domeniche. Ma dona tante soddisfazioni. «Noi lavoriamo soprattutto grazie al passaparola. La mia più grande gioia è vedere che un mio cliente passa il nominativo a un suo amico. In questo modo mi rendo conto di aver lavorato bene, e sono contenta».

In tanti le hanno chiesto se il mitico posto fisso le manchi. Lei non ha dubbi: «Assolutamente no, soprattutto perché lasciarlo è stata una mia scelta. E poi la contabile continuo a farla, nella mia azienda. Certo lo stipendio fisso, le ferie e le malattie pagate e la tredicesima fanno comodo. Ma non tornerei indietro per nulla al mondo». Uno dei lati più affascinanti del mestiere è quello di entrare in contatto con tanta gente, molto diversa. «Ho clienti di tutti i generi. Passo da persone poverissime, che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese, alle abitazioni prestigiose di gente molto ricca. Ma io non faccio alcuna differenza, il prezzo e la professionalità sono uguali per tutti».

All'inizio è stata dura abituarsi ai ritmi dello spazzacamino: arrampicarsi sui tetti, ripulire le canne fumarie da qualunque oggetto le ostruisse. Adesso, con l'abitudine, tutto è più facile. «I primi tempi mi stupivo di quello che ci trovavo dentro – ammette -. Capitava di tutto: dagli animali ai soldi messi lì dalle persone più anziane per farli stare al sicuro. Adesso non mi colpisce più niente. Le uniche difficoltà arrivano quando si tratta di usare la forza fisica, essendo una donna qualche volta faccio fatica». Ma Francesca non si arrende: «Ho seguito una scuola e mi sono iscritta all'Associazione nazionale fumisti e spazzacamini. Sono l'unica donna nelle liste.

E continuo a seguire corsi di aggiornamento. Con questo mestiere non si diventa ricchi, qualche volta si fa fatica a far quadrare i conti. Ma le soddisfazioni sono tantissime. Finalmente posso dirmi felice e non tornerei indietro».

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