Il coltello puntato contro il poliziotto. Il frastuono della bottiglia infranta sul vetro del bus. La lama a terra mentre gli agenti ammanettano l'aggressore. Tre fotografie di un primo pomeriggio di ordinaria follia a Milano. Stazione degli autobus di Lampugnano. I passeggeri attendono la partenza del pullman diretto in Sicilia. Manca poco alle 13 quando un giovane immigrato si piazza al centro della carreggiata impedendo al bus di lasciare la stazione. Turisti e pendolari assistono attoniti alla scena. L'uomo, visibilmente alterato, ha in mano una bottiglia di birra. Cammina tra i passanti, li minaccia. Alcuni chiamano allarmati il 113 che interviene immediatamente con una pattuglia sul posto. Nel video registrato dall'autista dell'autobus (è visibile sul sito IlGiornale.it) si vede uno dei due poliziotti puntare la pistola contro l'extracomunitario. «Butta quel coltello», grida l'agente con voce preoccupata. Non appena l'immigrato commette l'errore di voltar loro le spalle, i poliziotti entrano in azione e scattano le manette. Il ragazzo, Y.M, 36 anni, è un nigerino senza fissa dimora. Già conosciuto alle forze dell'ordine, è stato arrestato e ora dovrà rispondere dell'accusa di resistenza aggravata a pubblico ufficiale. Il caso ha subito riacceso le polemiche sull'utilizzo del taser. «Queste sono le situazioni di continua difficoltà nelle quali si trovano ad operare ogni giorno le forze dell'ordine», tuona Massimiliano Pirola, segretario provinciale del Sap. L'elenco dei precedenti è lungo. Bastino gli esempi delle ultime settimane: a Torino lunedì scorso un uomo ha minacciato di uccidere «come i cani» un passante puntandogli contro una scacciacani. E a Città di Castello, in Umbria, due agenti sono stati aggrediti, pestati e scaraventati a terra da un extracomunitario rimasto senza vestiti. Solo una settimana fa ministro dell'Interno Salvini ha firmato il decreto per avviare in 11 città italiane la sperimentazione della pistola elettrica. Milano è tra queste.
Ma «con 16 o 17 volanti impiegate su 5 turni di pattuglia ogni giorno», fa notare Pirola, «di taser ne verranno assegnati solo due». Pochi, ma è un inizio. «Abbiamo bisogno di strumenti - conclude il segretario Sap - perché ogni istante impiegato per decidere come fermare questi soggetti può essere fatale».
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