Un rito che si ripete praticamente ogni anno, una vergogna annunciata che macchia le celebrazioni della Liberazione. Anche l'anno scorso, nel corteo per il 25 Aprile lo spezzone della Brigata Ebraica venne fatto segno di insulti e minacce. Ma stavolta l'aggressione non resterà impunita. La Digos ha identificato i principali protagonisti della gazzarra e li ha segnalati alla Procura della Repubblica. Qui il sostituto procuratore Leonardo Lesti, del pool antiterrorismo coordinato dal pm Alberto Nobili, ha deciso di iscrivere i nove estremisti nel registro degli indagati. L'ipotesi di reato è per tutti quella di manifestazione non autorizzata, cui si potrebbe aggiungere l'aggravante della istigazione all'odio razziale. Quattro rispondono anche di minacce, uno di resistenza a pubblico ufficiale, due di getto pericoloso di oggetti.
I nove nomi finiti nel rapporto della Digos sono di altrettanti appartenenti all'area antagonista, in particolare si tratta di militanti dei centri sociali della zona Barona particolarmente attivi nelle occupazioni abusive. Sono stati ritratti dalle telecamere di sicurezza di piazza San Babila, i cui filmati sono stati setacciati dalla Digos per dare un nome ai promotori della contestazione. E i nove, già noti alla questura, sono stati identificati senza possibilità di dubbio.
Ma non è detto che rimangano gli unici indagati. Nei giorni scorsi il pm Lesti ha notificato ai nove la richiesta di proroga delle indagini preliminari: vuol dire che la Procura non si accontenta dei risultati già acquisiti e vuole completare il più possibile la ricostruzione dei fatti del 25 aprile.
Quel giorno, replicando lo stesso copione già messo in scena negli anni scorsi, gli antagonisti avevano aspettato ai margini del corteo che sfilasse in piazza San Babila la Brigata Ebraica, con le bandiere con la stella di David che ricordano il contributo dei partigiani ebrei alla Resistenza. E al passare della Brigata sono piovuti insulti di ogni genere: «assassini», «fascisti», «uscite dal corteo»; bersaglio preferito Israele, definito «Stato terrorista». I carabinieri avevano dovuto fare da cuscinetto per impedire che gli antagonisti entrassero fisicamente in contatto con i manifestanti con le bandiere di David.
E a venire contestata era stata anche l'Anpi, organizzatrice del corteo, colpevole secondo gli antagonisti di avere ospitato la Brigata Ebraica.A guidare l'attacco, il gruppo «Fronte Palestina», vicino agli estremisti palestinesi del Fplp, che ieri dopo avere appreso dell'indagine reagisce rilanciando: «Il Sionismo ha paura e invoca la Procura».
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