Dopo il corteo «senza muri» del 20 maggio 2017 e la tavolata antirazzista al parco Sempione lo scorso 23 giugno, l'assessore dem al Welfare Pierfrancesco Majorino torna a fare da regista a una grande marcia pro immigrati (e anti Salvini). Appuntamento fissato per il 2 marzo, vigilia delle primarie per il segretario del Pd (e dato che l'assessore sostiene ufficialmente Nicola Zingaretti, Maurizio Martina rischierà di fare la parte dell'«imbucato»). Il corteo, che giocando sullo slogan salviniano «prima gli italiani» si intitola «People, prima le persone» sfilerà da Palestro alla stazione Centrale, porta d'accesso alla città per i migranti su cui tante polemiche (anche da parte dei residenti) si sono accese negli ultimi anni. I promotori attendono il via libera della questura per lanciare orario e percorso definitivo ma l'arrivo in Centrale viene definito «altamente simbolico». «Alla faccia dei razzisti della porta accanto - ha commentato su Twitter Majorino - ci vediamo a Milano il 2 marzo. Una grande manifestazione per sconfiggere l'odio e dire che vengono prima le persone. Che poi vuol dire più politiche per il sociale, zero tagli ai servizi per i disabili, zero leggi dell'odio». A margine della conferenza stampa per il lancio (l'assessore non è salito sul palchetto) ha ribadito che la marcia «sarà l'occasione per dire che da una parte l'odio che si respira non ha senso e non ci porta da nessuna parte e dall'altra che abbiamo bisogno di politiche che mettano al centro il primato della persona. I provvedimenti del governo Lega-M5S sul tema immigrazione fanno solo danni». Milano «è ancora una volta in prima linea e credo debba essere la città nella quale in maniera molto netta si offre una grande occasione per mettere al centro i principi che questo tempo sembra trascurare». Il 20 maggio sfilarono 100mila persone, Pap Khouma che è tra i coordinatori si lancia a ipotizzare «il doppio o il triplo delle presenze, Milano offre la piazza ma speriamo che arrivino da tutta Italia per dire no alla politica della paura». Le associazioni promotrici sono per ora 25, da Acli a Anpi, Actionaid, i Sentinelli, Mamme per la pelle che raduna i genitori con figli adottivi di origine straniera («le segnalazioni di casi di razzismo nei confronti dei nostri figli sono decuplicate nell'ultimo periodo» sostiene la presidente Gabriella Nobile), Arci, Emergency, Cgil, Cisl e Uil. Il corteo sarà preceduto da incontri nelle scuole ed altri eventi diffusi. C'è stato l'appello ad evitare bandiere di partito. Ma «è una nuova chiamata alle armi per la sinistra - contesta Silvia Sardone (gruppo misto) - capitanata come sempre da Majorino. Gli unici discriminati a causa delle folli politiche da loro appoggiate sono gli italiani». Per l'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato (Fdi) «l'emergenza sono i 112mila clandestini in Lombardia». E il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale puntualizza che «in una città con tanti anziani soli e giovani affetti da dipendenze l'assessore non fa che organizzare marce pro migranti inseguendo la leadership della sinistra no global».
Polemico anche il capogruppo di Forza Italia in Regione Gianluca Comazzi: «Allo scopo di contrastare un fantomatico clima d'odio e d'intolleranza che a quanto pare sta infestando le nostre città - ironizza - Majorino puntuale come una cambiale si fa promotore di un corteo pro migranti.
É ormai evidente che la sinistra milanese è lontana anni luce dalle istanze dei cittadini, che da tempo chiedono più decoro e sicurezza nei loro quartieri, maggiore severità nei confronti di chi occupa alloggi abusivamente, più controlli sui mezzi. Alle prossime elezioni sarà chiaro anche al Pd».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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