L'autista che ama i classici: "Al capolinea traduco greco"

Carlo Masseni sogna di trasferirsi a Milos nelle Cicladi. "Ci sono stato tante volte perché lì c'è la nostra origine"

L'autista che ama i classici: "Al capolinea traduco greco"

La segnalazione arriva in redazione quasi per caso: al capolinea dell'autobus 80, in piazza De Angeli, un autista inganna il tempo in attesa di partire studiando greco antico. Nel caos del traffico dell'ora di punta, aspetta a motore spento ripassando declinazioni e aoristi, come il più diligente dei liceali.

Contattato l'ufficio stampa di Atm, si scopre che il misterioso grecista dell'80 è Carlo Masseni, aitante 52enne dall'inconfondibile accento lombardo che da quasi tre decenni percorre le strade di Milano alla guida di autobus e filobus. Lo incontriamo in un bar di periferia di fronte al deposito di via Novara, sotto la pioggia fine e battente di inizio aprile. La stretta di mano vigorosa, dalla tasca del giaccone blu spunta una piccola grammatica per principianti: «Per me il greco è una passione, che mi piace coltivare appena ho un minuto libero - racconta - Sono stato in Grecia almeno 25 volte ma quest'estate ho deciso che dovevo imparare a parlare la lingua. Ero sull'isola di Zante, nelle isole Ionie: non mi bastava parlare qualche frase in inglese, volevo saperne di più. Così ho chiesto a una donna del luogo, che ha iniziato a insegnarmi prima l'alfabeto e poi qualche parola delle più comuni».

Ritornato a Milano, il passo è stato breve: comprato un libro con i primi esercizi di base, ha iniziato a studiare in ogni momento libero, anche a bordo dell'autobus in attesa dell'inizio del turno. Su Facebook si è iscritto a un gruppo di studenti di greco attraverso cui è entrato in contatto con una professoressa di liceo che lavora in Sicilia. I due hanno iniziato un corso di lingua a distanza, con tanto di frasi da tradurre ed esercizi da correggere inviati via WhatsApp. Ogni tanto, per rompere la routine, Masseni le racconta la propria giornata quotidiana nella lingua di Sofocle e Platone oppure chiacchiera su Skype con una donna greca residente a Roma, conosciuta sempre sui social network. Un vero e proprio autodidatta che integra con l'e-learning lo studio tradizionale di una lingua che molti, a torto, considerano marginale.

Ma l'amore per la lingua non si può separare da quello per la gente ellenica. «I greci son il popolo più ospitale del mondo, se meriti e li rispetti ti danno il cuore. Dopo tanti anni e tante vacanze ho sentito l'esigenza quasi fisica di poter comunicare nel loro idioma - prosegue - Studiare apre la mente, è molto meglio di stare su Facebook o di scendere dal bus per fumare una sigaretta. Anche se ho una pausa di quattro minuti tiro fuori il mio libro e ripasso qualche pagina».

Nonostante le bonarie ironie dei colleghi, che lo «prendono per pazzo» e gli consigliano piuttosto di studiare l'inglese, Masseni non demorde dal suo progetto. E i risultati si vedono: in pochi mesi è riuscito a imparare non solo a leggere l'alfabeto ma anche a tradurre le prime frasi più facili.

Con un sogno del cassetto: aspettare la pensione - fra otto anni - per trasferirsi in Grecia almeno sei mesi all'anno. L'obiettivo è l'isola di Milos, nelle Cicladi, patria della celebre scultura di Venere esposta al Louvre.

«Non mi piacciono i posti troppo affollati di turisti, dove non riesco a entrare in contatto con la popolazione locale - fantastica prima di iniziare il turno serale - Preferisco un posto più tranquillo, dove vivere le loro abitudini e la loro cultura: lì c'è la storia di tutti noi, si respira nell'aria».

Un'aria che aspettando la pensione - o almeno la prossima estate - è possibile sognare ripetendo qualche frase in greco, con la mente all'Ellade.

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