Mac Mahon, la battaglia degli alberi

Mac Mahon, la battaglia degli alberi

Destino sospeso per gli olmi di via Mac Mahon. Ieri c'è stato il sopralluogo della commissione Ambiente di Palazzo Marino sul luogo della protesta. Sotto gli alberi che Atm aveva intenzione di abbattere e rimpiazzare per sostituire i binari del tram. Un'operazione necessaria per la messa in sicurezza della linea del tram 12, compromessa dalle radici dei vecchi olmi. C'erano i consiglieri comunali e di zona 8, i comitati degli abitanti (quelli che stanno dalla parte degli olmi e quelli dalla parte del tram) e anche il presidente dell'Atm Bruno Rota. Risultato: individuare una soluzione che tenga in considerazione entrambi gli aspetti. Quello della sicurezza dei passeggeri che viaggiano sul tram e quello della conservazione dei vecchi ma a quanto pare sani olmi «che sono un patrimonio non solo ambientale e culturale ma che rappresentano l'essenza e la vitalità del quartiere», ha sottolineato il presidente della commissione Carlo Monguzzi che ha «apprezzato la disponibilità del presidente Rota di lavorare in questa direzione e quindi torniamo dal sopralluogo molto, molto ottimisti».
Ora si rivedranno tutti tra un paio di settimane per la prossima commissione, questa volta non più sotto gli olmi ma a Palazzo Marino dove sarà condivisa una strategia che metta d'accordo tutti. Bruno Rota, dritto davanti all'ira degli abitanti, ha ribadito che la priorità per Atm è la sicurezza «perché chi si prende la responsabilità di mandare la gente sui mezzi siamo noi». Ha anche aggiunto che i lavori potrebbero portare a un «depauperamento delle piante per le quali poi sarebbe necessario un intervento successivo di sostituzione». Però «noi non decidiamo da soli. Aspettiamo gli esami degli agronomi. Poi si arriverà ad una scelta condivisa che noi accetteremo. La manutenzione - ha però avvertito - deve essere comunque fatta».«In una città che ospita due politecnici ci sarà la possibilità di trovare una soluzione diversa?» ha domandato tutt'altro che retoricamente l'architetto Antonello Boatti, urbanista interpellato dai comitati anche perché residente in zona. Ora la palla passa ai tecnici. I comitati hanno proposto un loro agronomo che si è reso disponibile a seguire i lavori - che dovrebbero partire entro ottobre - e verificare lo stato di salute degli alberi, la condizione delle radici, l'esistenza e la dimensione della soletta nel sottosuolo. Il risultato dovrebbe essere un progetto condiviso che trova l'appoggio anche dell'assessore al Verde Maran. Il consigliere Fabrizio De Pasquale (Pdl) ha ribadito la necessità di avere garanzie da parte di Atm di non avviare i lavori in agosto quando la città si svuota e i controlli sono meno pressanti. Adesso sarà dunque il tavolo dei tecnici agronomi e esperti che dovrà entrare nel merito. Secondo Enrico Fedrighini del consiglio di zona 8 il «nuovo» progetto che affronterà diverse modalità di scavo e i test su ciascuna delle piante non sforerà nel budget e neanche i tempi. «Sarebbero stati spesi 610 mila euro per sostituire gli alberi, invece gli stessi soldi saranno utilizzati per effettuare un diverso tipo di lavori, più onerosi visto che si tratta di affrontare scavi a mano e aspirazione della terra». Però come è stato fatto notare via Mac Mahon potrebbe fare da apripista per altri viale alberati milanesi.

Tant'è vero che Manfredi Palmeri ha sottolineato l'importanza di evidenziare, attraverso il sito del Comune, i luoghi ma anche le motivazione di eventuali tagli degli alberi. Come succede ad esempio in via Morgantini, o in via Solari.

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