Mega-risse notturne fra stranieri Carabinieri aggrediti, due feriti

Mega-risse notturne fra stranieri Carabinieri aggrediti, due feriti

Un omicidio fa saltare tutti i parametri della sicurezza. È una sorta di automatismo, una specie di riflesso incondizionato. Figuriamoci se la vittima è un commerciante di una città come Milano. Dove il tema «percezione della paura» è qualcosa di cui, prima o poi, hanno parlato tutti. Senza contare quelli che, purtroppo, hanno provato (e magari continuano a provare ogni giorno, nei loro quartieri) sulla propria pelle cosa significa realmente. Anche se stavolta, per l'orefice Gianni Veronesi, emerge una realtà differente - non si è trattato di una rapina, ma di un fatto privato «camuffato» nemmeno troppo abilmente da rapina - la polemica sulla sicurezza c'è stata. E il questore Luigi Savina non è certo uno che schiva lamentele e critiche.
«La sicurezza è la base dello sviluppo sociale e tutti ne devono beneficiare. Per questo, in maniera trasparente, alla fine del 2012 (Savina è questore di Milano dal 1° ottobre scorso, ndr) la questura ha fornito il bilancio dei dati sui reati denunciati nel 2012 alla polizia tra Milano e provincia in un confronto con i 4 anni precedenti. - fa notare il questore -. C'è un calo dei reati. Nelle banche abbiamo registrato un - 53 per cento in sei anni. E il questore deve confrontarsi anche con questi numeri. Non solo, naturalmente. La prevenzione e la cultura della legalità sono il cardine di tutto. Per questo credo nell'ottimo piano di controllo del territorio a zona varato nel 2000. Proprio dopo quell'ondata di criminalità che tra il 1998 e il '99 aveva impensierito la città. Il coordinamento, gli ottimi rapporti con i carabinieri e la guardia di finanza, non sono solo di facciata e “sinergia“ non è un mero termine politico».
Da ottobre Savina ha girato consigli di zona e incontrato comitati cittadini insieme al colonnello Luca De Marchis, comandante del Gruppo carabinieri di Milano e, con le Fiamme Gialle, ogni 15 giorni, incontra la polizia locale. Sempre ogni due settimane, sono stati organizzati tra commissariati e compagnie raccordi per i pattugliamenti: se i carabinieri vanno da una parte, la polizia controlla altrove e viceversa. Il questore vuole sapere, conoscere le esigenze della città, capire gli umori dei cittadini. E se i suoi funzionari mettono in guardia gli anziani attraverso i parroci, dopo la messa (succede a Legnano, accadrà a breve anche altrove), ci sono istituti bancari che istruiscono i vecchietti contro comportamenti da evitare.
«Chi si lamenta ha diritto a farlo, siamo qui anche per questo - continua il questore -. Ma la sicurezza della nostra città è data dalla somma algebrica della sicurezza di ciascuno di noi Con l'ausilio della Camera di Commercio, lo potete vedere sul nostro sito, consigliamo a chi ha un'attività di aumentare l'uso di telecamere o il numero dei versamenti bancari giornalieri. E di non permettere che vetrine troppo piene impediscano che da fuori non si veda quel che accade all'interno dei negozi. Anche con le banche abbiamo un accordo: ogni anno devono mettere almeno un nuovo sistema di sicurezza. Che non vuol dire più vigilantes, ma, ad esempio, la cassa temporizzata, la telecamera digitale e così via. E alla gente dico: se andate dal dentista ogni anno, cambiate almeno le serrature di casa ogni due anni. E fate attenzione ai vostri vicini. Il controllo sociale, 40 anni fa, a Milano funzionava benissimo in quartieri anche difficili: tutti sapevano di quel ragazzino difficile, di quell'anziano in difficoltà...

No - conclude il questore - non possiamo mettere un poliziotto per ogni via. Perché poi lo vorrebbe ogni condominio e, magari, ogni famiglia con un figlio che fa uso di stupefacenti. Cerchiamo di esserci. Aiutateci ad aiutarvi. E scrivetemi: questoremilano@poliziadistato.it.».

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