Dopo il mezzo flop del libro Milano deve rifarsi col gusto

Il fuorisalone della lettura ha attirato 12mila persone Boeri: «Bastava BookCity». Dal 4 maggio tocca al cibo

Chiara Campo

Milano rimandata al 2018. La prima edizione di «Tempi di libri» ha chiuso con 60.796 visitatori al giorno in Fiera, poco più di 12mila al giorno. E forse sarebbero stati anche meno se non fosse scattato il biglietto pomeridiano low cost (5 euro dopo le 16) al secondo giorno di manifestazione. Tiepida anche la partecipazione al «fuorisalone», con circa 12.188 presenze registrate nelle cento sedi che ospitavano eventi sparsi in città dopo le 19.30, una volta chiusi i cancelli del salone. Non ci si aspettava i numeri record del design, ma neanche in qualche caso sale semideserte. L'orario ristretto della kermesse principale a Rho è stato uno dei nei, da rivedere. Idem, come ha riconosciuto Beppe Sala, la scelta della data, tanto che sulla prossima edizione (confermata) vuole ragionare meglio sul periodo con l'Associazione nazionale degli editori che ha scelto Milano dopo lo strappo con Torino. «Mi prendo io la colpa - ha spiegato domenica il sindaco - del fatto che non diremo oggi quando sarà l'edizione dell'anno prossimo: al di là degli aspetti organizzativi serve riflettere sul coordinamento tra i grandi eventi che ci saranno nella primavera a Milano nel 2018. Ma non ci saranno sorprese, ci sarà, e si terrà ancora in primavera». Ogni prima rassegna «è fatta per essere migliorata nella seconda e nella terza, ma se non ci fossero state una così buona accoglienza da parte della stampa e un'ottima organizzazione degli spazi predisposti, non saremmo qui a pensare con così tanta leggerezza alla prossima».Gli organizzatori hanno diffuso ieri il bilancio dei cinque giorni. Hanno partecipato 552 editori, 2mila ospiti, racconti e testimonianze distribuiti tra 720 eventi. «Dopo oltre 60 anni è avvenuto un altro Miracolo a Milano - sostengono -: gli editori e i lettori si sono trovati a Tempo di Libri, che è già una realtà nella vita culturale della città. Di qui la volontà di impegnarsi ancora di più e fin da subito per la seconda edizione, che si svolgerà nella primavera 2018, sempre nei padiglioni di Fiera Milano Rho». Non si cambia, anche se secondo alcuni critici una location più comoda avrebbe aiutato. «Le date saranno comunicate entro fine maggio, coerentemente con i colloqui avuti con il Ministro Dario Franceschini e con la Sindaca di Torino Chiara Appendino». Di opinione diversa è l'archistar Stefano Boeri, ideatore di BookCity tre giorni (più uno dedicato alle scuole), durante i quali vengono promossi incontri, presentazioni, dialoghi, letture ad alta voce, mostre, spettacoli, seminari , un festival «diffuso» della lettura. «La mia idea di una citta del libro - ha scritto ieri su Facebook -? La grande vetrina degli editori al Salone di Torino, quella degli autori al Festival di Mantova e quella dei lettori a Milano con BookCity. E basta così...».

A Milano tocca rifarsi tra dieci giorni, con un'altra «prima».

Il Comune lancia da 4 all'11 maggio «Milano Food City», il primo fuorisalone del gusto, in concomitanza con la fiera «Tutto Food» e il forum «Seeds and Chips» (dove è atteso anche l'ex presidente Usa Barack Obama, il sindaco gli consegnerà le chiavi della città) in programma a Rho dall'8 all'11. Dagli aperitivi a cinque stelle al festival dello street food, in città sarà tutto un «magna magna» (in senso letterale).

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