Ruggero Jucker di nuovo in libertà: massacrò la fidanzata a coltellate

Nel 2002 uccise Alenya Bortolotto con 22 colpi di coltello. La polizia lo trovò nudo in strada che urlava frasi sconnesse. È uscito dal carcere per buona condotta

Ruggero Jucker di nuovo in libertà: massacrò la fidanzata a coltellate

Da ieri Ruggero Jucker è di nuovo un uomo libero. In carcere da dieci anni e mezzo, per scontarne trenta, è uscita in anticipo per buona condotta, dopo che gli erano stati condonati tre anni. Responsabile di un delitto tra i più efferati che si ricordano a Milano, il 20 luglio 2002 aveva massacrato a coltellate la fidanzata.

Imprenditore nel settore del catering, la notte dell'omicidio Jucker si trovava a letto con la fidanzata, Alenya Bortolotto, studentessa vicina alla laurea in scienze politiche. Nel bel mezzo della notte si alzo e si avventò sulla ragazza, brandendo un coltello da sushi, con il quale si avventò su di lei, infliggendole 22 coltellate. Finì la ragazza in bagno. Poi si lavò, mise i vestiti sporchi di sangue in lavatrice e scese nudo in strada.

La polizia lo trovò nudo in strada, ancora imbrattato di sangue, che urlava "sono Bin Laden".

In primo grado evitò l'ergastolo. Gli vennero inflitti 30 anni per "omicidio aggravato" dalla crudeltà. Il gup ritenne che fosse più rilevanti delle due attenuanti: il risarcimento del danno alla famiglia della giovani e il parziale vizio di mente di Jucker. Nel 2005 la condanna scese a 16 anni con un patteggiamento in appello.

L'omicidio divenne "non aggravato".

Da 16 a 13 anni si scese con l'indulto di cui hanno usufruito tutti i condannati per reati commessi prima del 2 maggio 2006. Altri due e mezzo sono poi stati scontati per buona condotta. Inizialmente a San Vittore, Jucker è stato poi trasferito a Bollate.

Dopo la scarcerazione dovrà firmare periodicamente il registro delle forze dell'ordine.

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