«Militanti pro life aggrediti e insultati dai centri sociali davanti a Niguarda»

Nella Milano del 2014, c'è una idea che non ha diritto di cittadinanza, una causa ai cui sostenitori viene impedito con la forza e con la violenza di fare sentire la loro voce. A denunciarlo è Riccardo De Corato, ex vicesindaco e oggi consigliere comunale, che racconta quanto accade ai manifestanti antiabortisti e dei Cav (Centri di aiuto alla vita) che periodicamente presidiano l'ospedale Maggiore di Niguarda, e che regolarmente vengono presi di mira da militanti dell'ultrasinistra.
«Ogni due mesi - scrive De Corato - le associazioni pro-life si danno appuntamento per pregare e protestare contro l'aborto davanti all'ospedale Niguarda. Sistematicamente subiscono gli attacchi anche violenti di un gruppo di aderenti ai centri sociali che tentano di sabotare e impedire la manifestazione. Anche l'ultima volta le “femministe” del centro sociale di via dei Transiti sono intervenute con urla, sirene, insulti, vandalismi. In un volantino dal centro sociale, i prolife vengono definiti “presenze infestanti”. È la dimostrazione del concetto di democrazia di queste brave persone: se non la pensi come loro non devi parlare, e devi anche morire. Infatti fra i cartelli ce n'era uno che diceva “i Cav si chiudono col fuoco, con gli obiettori dentro”».
De Corato stigmatizza anche il comportamento della giunta Pisapia che ha offerto tutela e spazi al centro sociale da cui provengono i protagonisti degli atti di intolleranza.

« Il 29 settembre 2011 il sindaco accolse l'appello degli occupanti abusivi dell'edificio di via dei Transiti e permise loro di restarci in virtù di servizi sanitari offerti alla città. Servizi che in realtà offre anche la Asl a titolo gratuito. Tutta una manfrina per salvare il centro sociale.
Chiedo che si faccia chiarezza su quanto avviene davanti a Niguarda».

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