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Milano, moschee abusive? Spunta la sanatoria

La giunta voterà il 10 ottobre il bando per i luoghi di culto: due aree e un edificio. Uno spazio interreligioso per Expo

Milano, moschee abusive? Spunta la sanatoria

Qualche certezza, avvolta tra tre grandi misteri. Neanche ieri l'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino e il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, evidentemente preoccupati delle rivolte nei quartieri, hanno svelato ai consiglieri in Commissione gli indirizzi delle aree che la giunta metterà a bando per altrettanti luoghi di culto. Non più 4, come si era ipotizzato, e ogni confessione potrà aggiudicarsene al massimo due. «Non saranno assegnati solo per le moschee» aveva garantito il sindaco. Ma gli islamici saranno comunque «risarciti», visto che viene meno un'area, ma il Comune si impegna a dar vita «contestualmente alla pubblicazione del bando» ad una «approfondita valutazione delle aree e degli spazi già in uso sul territorio, con l'obiettivo di comprendere quali atti sviluppare per garantire la piena regolarità delle eventuali attività svolte». Tradotto: saranno regolarizzate alcune delle sedi dove i musulmani (e non solo) pregano abusivamente. Ma «chiuderemo in fretta - assicurano - i luoghi non idonei presenti da decenni in città». Scantinati, garage. L'attenzione è concentrata sull'Islam, ma il vicesindaco ha rimarcato anche «l'oggettivo bisogno di spazi della chiesa evangelica». E spunta la «moschea temporanea» per Expo. Gli assessori hanno assicurato per i 6 mesi dell'evento una soluzione in luogo pubblico o privato per i milioni di visitatori in arrivo. Due le ipotesi, uno spazio interreligioso sul modello del Bet-und Lehrhaus Petriplatz di Berlino, dove pregano cristiani, ebrei e musulmani, oppure una rete di centri religiosi. Nei mesi scorsi era spuntata l'offerta di uno stabile in via Darwin della famiglia Cabassi. La De Cesaris (per ora) smonta «trattative in corso». Ma nelle linee guida si esplicita che per raggiungere l'obiettivo al «coinvolgimento di terzo settore, università, forze sociali e imprenditoriali interessate». Il vicesindaco spiega che sarà in un'area facilmente raggiungibile dall'Esposizione. Magari in viale Certosa? Sempre mesi fa si è parlato di un'ex autorimessa privata a disposizione per l'evenienza, un progetto sollecitato dalla Giordania per i fedeli in arrivo nel 2015. É escluso invece che il centro diventi definitivo.

Tornando al bando. Rimangono top secret gli indirizzi, ma saranno un edificio e due aree degradate. E almeno sullo stabile era già stato tolto il velo: gli ex bagni pubblici di via Esterle, vicino al centro culturale moderato di via Padova già in pole position. I tempi: dopo una seconda commissione, venerdì 10 la giunta voterà il bando e lo pubblicherò in 2 settimane. Resterà aperto 45 giorni e le aree saranno assegnate entro fine anno. Per l'esame di offerte e affidabilità dei proponenti saranno arruolati consulenti gratuiti. Esclusi soldi pubblici, chi otterrà uno spazio dovrà firmare un patto col Comune e mostrare la tracciabilità finanziaria dei fondi.

Potranno al bando solo gli iscritti all'Albo delle religioni, erano 31 e dopo la riapertura sono , saliti a 60. Tra le confessioni che hanno fatto richiesta: cristiani evangelici, ortodossi, pentecostali, buddisti, testimoni di Geova e musulmani.

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