«La Centrale? Una polveriera. L'ennesimo squilibrato con un coltello, l'ennesimo clandestino con precedenti. Alla faccia di chi ha criticato i pattuglioni in stazione. Anche stavolta è andata bene. Ma fino a quando, visto che non c'è una legge che ci tuteli in servizio?».
Si arrabbia, se la prende Massimiliano Pirola, 51 anni, da 32 in polizia e segretario provinciale del Sap. La brutta storia di Mamadou Diallo, il 31enne pregiudicato clandestino che ieri, durante una colluttazione, ha accoltellato un poliziotto in stazione Centrale, riporta a galla uno dei problemi principali degli operatori della polizia di Stato e di tutte le forze dell'ordine. Cioè l'assenza di veri e propri strumenti di difesa per chi opera su strada.
Avete la pistola e lo spray al peperoncino...
«Appunto. E dell'utilizzo di entrambi ed eventuali effetti collaterali ne rispondiamo personalmente, paghiamo noi».
In casi come quello di ieri, però, è necessario avvicinarsi a chi sta commettendo il reato.
«E allora ci resta il corpo a corpo, altrimenti il coltello dalle mani come puoi toglierlo a un uomo che è fuori controllo? Il collega delle Volanti sta bene e lo hanno già dimesso dal Fatebenefratelli con 5 giorni di prognosi. Ha raggiunto l'extracomunitario da dietro, lui si è girato e lo ha colpito con un fendente sulla spalla, forando proprio la parte non imbottita del giubbotto protettivo. Per fortuna una ferita di striscio. Poteva andare molto peggio».
Soluzioni ce ne sarebbero?
«Basterebbe una rete contenitiva. Si tratta di una sorta di torcia con un pulsante che, una volta premuto, fa uscire appunto questa rete: se dall'altra parte c'è qualcuno con un coltello non glielo togli, ma almeno il poliziotto non rischia di farsi male. Il taser no, visto che, come dicevo, in caso di effetti collaterali siamo noi a risponderne. Perché per i poliziotti hanno introdotto il reato di tortura, ma chi aggredisce le forze dell'ordine non rischia nulla».
Infatti difficilmente, anche stavolta, chi ha aggredito verrà incriminato per tentato omicidio...
«Esatto: invece di dimostrare l'intenzione di fare del male, viene sanzionato l'effetto conclusivo della coltellata.
Per questo auspichiamo l'utilizzo delle telecamere sulle divise. Eliminerebbero gli angoli bui del nostro intervento, cioè proprio dove va a infilarsi il partito dell'anti polizia per colpire direttamente i nostri operatori».
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