Non bastano le case riservate Ai rom anche un lavoro sicuro

Non bastava avere inserito nel piano Rom del Comune l'agevolazione per balzare in testa alle graduatorie Aler, il permesso per costruirsi la casa da soli e l'avvertimento-cortese prima dello sgombero. L'altra sera il consiglio di zona 2 ha approvato un documento che ha inviato a Palazzo Marino in cui prevede ulteriorie «migliorie». Ovvero: perché non dare ai rom anche la possibilità di avere una corsia di accesso agevolato al lavoro? Per esempio affidando loro direttamente le commesse di Amsa e Comune, o incoraggiando la raccolta di materiali di recupero come il ferro e il rame nella quale sono piuttosto esperti? Perché non sistemare ancora una volta il canpo nomadi? Già perché no? Scritto, votato, approvato. Dei 42 emendamenti presentati dal leghista Samuele Piscina ne è stato fatto un bel cartoccio buttato nel cestino. Bocciati tutti. E alla fine ha pure rischiato di essere aggredito da chi non la pensava come lui.

«Le uniche forme di discriminazione - scrive Piscina - sussistono nei confronti degli onesti cittadini» in un documento che assicura «ulteriori privilegi alle popolazioni rom» rispetto al piano varato dalla Giunta sul quale si devono esprimere i consigli di zona.

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