«Non posso certo aiutare i clandestini e dimenticare i 300 cittadini senza casa»

Il sindaco Rocchi (Lega) è stato l'unico a negare ospitalità ai migranti

Angelo Rocchi, sindaco di Cologno Monzese, Lega Nord, su 18 comuni interpellati, lei è stato l'unico a negare l'accoglienza ai migranti.

«I cittadini, quando mi hanno eletto, mi hanno votato anche perché ho questa posizione, molto chiara, sull'immigrazione. Non voglio venir meno all'impegno preso con loro».

Però viene meno alla collaborazione all'interno dell'area metropolitana.

«Ci è stato chiesto sì o no. Io ho detto la mia»

Quindi la sua è una chiusura totale, senza margine di trattativa?

«Assolutamente si. Ce ne volevano affidare 74, non ne accoglieremo nemmeno uno».

Questione politica o pratica?

«Sia l'una che l'altra. Seguo la linea del mio partito ma a Cologno c'è già molta tensione sociale».

In che senso?

«Ci sono 300 famiglie che aspettano di avere una casa, ci sono persone che dormono in macchina e case popolari occupate dagli abusivi. Insomma, c'è già parecchio disagio a cui non vogliamo aggiungerne altro».

Sala come ha risposto al suo no?

«Ne ha semplicemente preso atto. Del resto, al tavolo coi sindaci, ha chiesto a tutti di essere chiari e di non risponde ni o forse».

Lei aveva già comunicato la sua posizione al prefetto?

«Sì, ho scritto al prefetto Marangoni a metà febbraio comunicando i problemi di Cologno Monzese e mettendo in chiaro che non ero disposto ad accogliere migranti. E poi ho scritto anche a sala, sia nella veste di sindaco di Milano sia in quella di sindaco delle Città Metropolitana».

Quindi la sua chiusura di oggi non è stata una sorpresa per nessuno?

«No, è mio dovere pensare ai problemi della mia città. E non sono pochi».

Oltre all'emergenza abitativa a cosa si riferisce?

«In passato abbiamo dovuto affrontare il problema dei covi di terroristi che si erano annidati a Cologno e ci sono un paio di luoghi e bar sorvegliati speciali e mal frequentati».

Quindi non aprirete le porte nemmeno alle donne o ai bambini?

«Parliamoci chiaro.

Le donne e i bambini sono quasi del tutto inesistenti. La maggior parte sono ragazzi tra i 18 e i 25 anni in ottima salute, clandestini. A confermarlo sono i casi di Agrate e Bresso, che hanno visto arrivare solo uomini».

MaS

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