La nuova vita di Expo 2015 Nasce il quartiere del futuro

Presentato il masterplan dell'area dell'Esposizione Ospiterà il Galeazzi, la Statale e Human technopole

La nuova vita di Expo 2015 Nasce il quartiere del futuro

Un parco lineare lungo il decumano, un distretto concepito sulla base della mobilità driverless, e l'integrazione tra funzioni pubbliche e private. Sono queste i punti salienti della proposta di masterplan per l'ex sito di Expo presentata ieri mattina. Sui terreni di proprietà di Arexpo spa (la società proprietaria delle areee e partecipata da Mef, Regione Lombardia, Comune di Milano, Fondazione Fiera Milano, Città metropolitana Milano e Comune di Rho) e concessi ingestione per 99 anni al consorzio guidato dall'austrialiana LendLease sorgerà il parco della Scienza, del Sapere e dell'innovazione, cui si aggiungono 30mila metri quadri di housing sociale.

A Nord dell'area che si stende per un milione di metri quadrati a Rho Pero saranno collocate le funzioni pubbliche (le facoltà scientifiche dell'Università Statale, il nuovo ospedale Galeazzi e lo Human Technopole), a sud quelle private.

Il piano di sviluppo dell'area è firmato dallo studio Carlo Ratti associati, vincitore, con Lendlease del bando di concorso internazionale di progettazione per l'area che ha ospitato l'esposizione universale. «Il progetto presentato da Lendlease - spiega l'ad di Arexpo, Giuseppe Bonomi - è certamente di grande valore urbanistico, ambientale e scientifico e ben rappresenta la visione indicata da Arexpo per un'area strategica non solo per il nostro territorio ma per l'intero Paese».

In sostanza il progetto, che si svilupperà lungo il decumano trasformato in un parco lineare di 1,5 chilometri, tra i più estesi d'Europa, prevede centri di ricerca, facoltà universitarie, uffici, residenze e spazi culturali, housing sociale, spazi verdi e di agricoltura urbana.

«A gennaio 2018 i primi ricercatori e il personale amministrativo entreranno nel sito di Expo, a Palazzo Italia e in altri due edifici già esistenti» ha spiegato Cristina Messa, rettore della Bicocca e membro del comitato di coordinamento per lo Human technopole. «In previsione - ha aggiunto - ci sono altri due edifici da costruire per un totale di 35mila metri quadri». Entro febbraio invece dovrebbe venire nominato il direttore scientifico dell'hub. Il comitato sta già selezionando le migliori tra le 44 candidature arrivate. I prossimi passi sono quelli della redazione dello statuto per iniziare i lavori. «Quando si è chiusa Expo - ha ricordato il presidente della Lombardia Roberto Maroni - avevamo due obiettivi: evitare che questa area venisse abbandonata e finisse preda del degrado e realizzare qui qualcosa di innovativo partendo da Human Technopole».

Per il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina: «non è banale in questo Paese che le istituzioni si mettano insieme in questo modo e che ci sia qualcuno che prova a immaginare investimenti pluriennali sul lato degli investimenti pubblici. Aver destinato 1,5 miliardi per i prossimi dieci anni su Human technopole è merito di tutti, non è un tema di parte».

«Questo progetto conferma la volontà e capacità di Milano - spiega la vicesindaco Anna Scavuzzo - e di tutte le sue istituzioni pubbliche e private, imprenditoriali e universitarie di guardare con fiducia a un futuro di sviluppo basato sulla ricerca scientifica e sull'innovazione».

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