Odio antireligioso in rete La Cattolica ora monitora con ebrei e islamici

Appello dei Giovani musulmani ai «fratelli»: «Segnalate media, politici e profili personali»

Odio antireligioso in rete La Cattolica ora monitora con ebrei e islamici

I Giovani musulmani italiani hanno un po' esagerato: «Fratelli e sorelle - hanno scritto in una sorta di appello - vi comunichiamo che il GMI in collaborazione con l'Università Cattolica si sta occupando di stilare un report sui discorsi d'odio di ordine islamofobico online, che verrà presentato all'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali».

La realtà è un po' diversa da come l'hanno presentata i dirigenti dell'associazione legata all'Ucoii: sarà l'Università milanese a monitorare l'odio in rete, l'odio anti-religioso in generale. E lo farà avvalendosi del contributo dei Giovani musulmani, ma non solo, anche del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, che col suo Osservatorio sull'antisemitismo si occupa già di studiare l'odio contro gli ebrei mediante ricerche demoscopiche, rapporti e rassegne stampa molto attente.

La professoressa Milena Santerini, direttrice del Centro di ricerca sulle relazioni interculturali, spiega così il progetto: «Il Centro di ricerca sulle relazioni interculturali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore ha avviato un progetto di Osservatorio sull'hate speech online al fine di realizzare un'attività di ricerca, studio e analisi in materia di contrasto alle espressioni discriminatorie di "odio" motivato dall'appartenenza religiosa o culturale (antisemitismo, islamofobia, odio contro i cristiani)». «La ricerca - prosegue la professoressa Santerini - ha per scopo l'analisi delle diverse categorie di discorso di ostilità (antisemitismo di natura razzista, di matrice islamica, su base cospiratoria etc); islamofobia e prevenzione del radicalismo; discorso d'odio contro i cristiani etc)».

Importante il riferimento all'antisemitismo di matrice islamista, che proprio a Milano si è concretizzato in un episodio eloquente e inquietante, quando nel dicembre del 2017 - nel corso di una manifestazione anti-Israele - in piazza Cavour è risuonato il grido: «Khaybar, Khaybar, oh ebrei, l'armata di Maometto ritornerà» chiaramente di matrice jihadista e antisemita.

Il progetto della Cattolica è finanziato parzialmente dall'Unar, l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali istituito presso la presidenza del Consiglio e si svolge appunto in collaborazione con il Cdec (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea) e l'Associazione Giovani Musulmani Italiani. «Le associazioni - spiega la direttrice del Centro universitario - proporranno alcune segnalazioni di discorso d'odio online rilevate da ottobre a dicembre 2019, che verranno analizzate nello studio dell'Osservatorio». «Per chiarezza» la Cattolica precisa «che le associazioni che collaborano su questa ricerca (Cdec e Gmi) avranno solo la funzione di segnalare e riportare i post e messaggi sui social media che ritengono siano espressione di un odio antireligioso.

Sarà poi il Centro di ricerca a commentare tali espressioni in base a criteri scientifici - come le definizioni di antisemitismo o islamofobia dell'International Holocaust Remembrance Alliance o del Consiglio d'Europa - a fini esclusivamente di studio».

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