Padre e madre non si toccano Contro Pisapia 10mila firme

Padre e madre non si toccano. Via ai banchetti di Forza Italia davanti alle scuole. E la Lega occupa le case vuote della Provincia: "Vadano ai papà separati"

Padre e madre non si toccano Contro Pisapia 10mila firme

Mai come quest'anno l'universo internet è stato invaso, ieri nel giorno di San Giuseppe, di figli orgogliosi di festeggiare i papà chiamandoli con il loro nome e di padri che hanno altrettanto orgogliosamente rivendicato il loro diritto a esser chiamati papà. A dimostrazione che il tentativo di tante amministrazioni di centrosinistra che vorrebbero minare i cardini della famiglia tradizionale sostituendo i termini «padre» e «madre» con «genitore 1» e «genitore 2» nei moduli scolastici, è destinato a infrangersi contro un'ondata di sdegno. Così come ha dimostrato Barbara Bianchi, la mamma milanese che ha raccolto decine di migliaia di condivisioni alla foto del modulo dove aveva cancellato «genitore 1» sostituendolo con mamma.

Ma il grave è che nel centrosinistra ci sia anche il centro, ovvero quei cattolici che non hanno la forza di opporsi a quanto così chiaramente detto dalla dottrina della Chiesa e ribadito da Papa Francesco. La famiglia è una, non certo il tentativo di equiparazione delle coppie omosessuali, primo passo per il progetto della sinistra che punta a concedere loro anche l'adozione di bambini. Ma per ora la strada verso lo smantellamento della famiglia è lunga, come ha confermato la protesta organizzata ieri da Forza Italia che, davanti a quindici scuole della città, ha raccolto le firme contro la giunta Pisapia «per chiedere di cancellare dai moduli di iscrizione dei bambini milanesi agli asili nido, alle scuole materne e alle elementari la dicitura «genitore 1» e «genitore 2». Per le elementari, Palazzo Marino ha già precisato che i moduli dipendono dal ministero, ma il problema rimane per nidi e asili. E per i moduli delle elementari che riguardano i servizi che spettano al Comune. Oltre un migliaio in una sola ora le adesioni tra le 8,15 e le 9,15. Un altro centinaio quelle raccolte nel pomeriggio. «Milanesi - spiega il coordinatore cittadino di Fi Giulio Gallera - che insieme a noi vogliono difendere il valore della famiglia contro le iniziative ideologiche di Pisapia». Un progetto che proseguirà davanti a scuole, mercati, strade e consigli di zona.

«L'obiettivo - dice Gallera - è raggiungere 10mila firme che porteremo a Pisapia per chiedergli di reintrodurre nella modulistica scolastica i termini “padre” e “madre” e di dedicarsi ai veri problemi delle nostre scuole».

La Lega, invece, con l'Associazione lombarda dei padri separati ha occupato ieri per protesta alcuni appartamenti a Ponte Lambro di proprietà della Provincia, «ma da anni non assegnati» ai padri separati «che ne hanno bisogno». Presente alla manifestazione il segretario federale del Carroccio Matteo Salvini e i consiglieri regionali leghisti e della Lista Maroni tra cui Massimiliano Romeo e Jari Colla. «Questo è un preavviso di sfratto - ha minacciato Salvini -. La settimana prossima ci sarà un incontro con il presidente della Provincia Guido Podestà che è il padrone di casa. Vediamo se con le buone maniere riusciamo ad assegnarli dopo che sono due anni che ci proviamo, sennò li occupiamo e li assegniamo noi».

Si tratta di sei appartamenti già completamente arredati, nelle vicinanze di Linate che secondo l'Associazione dei padri separati darebbero sollievo a molti di loro che non hanno «i mezzi per avere un alloggio dignitoso in cui vivere e ospitare anche i figli».

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