Stefano Parisi sfiderà Beppe Sala nella corsa a sindaco di Milano. L'ex city manager ha sciolto le riserve e dato il via libera a Silvio Berlusconi. Sarà il candidato unico del centrodestra alle prossime elezioni amministrative. "Sono convinto che tutti insieme potremo riportare a Milano quell'energia e quella qualità di governo che hanno caratterizzato le giunte di centrodestra, e riprendere il percorso di costruzione del suo futuro, interrotto dall'amministrazione Pisapia - ha commentato Parisi - Milano tornerà ad essere aperta, libera, sicura, efficiente e orgogliosa di poter dare il meglio di sé al Paese".
Parisi arriva per la prima volta a Palazzo Marino nel 1997. Al tempo era capo del Dipartimento per gli Affari economici della presidenza del Consiglio. Gabriele Albertini lo strappa a Roma per fargli fare il city manager. "Mi emoziona l'idea di poter tornare a palazzo Marino dove abbiamo passato insieme un periodo bellissimo", ha scritto in un sms inviato all'ex sindaco di Milano. "È stata una scelta difficile - spiega Parisi - perché implica un profondo cambiamento delle mie prospettive di vita e professionali". La spinta decisiva è venuta dall'aver verificato che intorno al suo nome si è coagulato il consenso di tutte le componenti dell'area che è oggi al governo della Regione Lombardia. "Di fonte a questo consenso - continua - ritengo un mio dovere continuare a dare il mio contributo al servizio ad una comunità, come quella milanese, con la quale così intensamente ho lavorato negli ultimi quindici anni". Già segretario generale del ministero delle Poste e direttore generale di Confindustria, Parisi si presenta come un tecnico capace che, a differenza di Sala, non ha gli imbarazzi e gli scheletri nell'armadio di Expo 2015. "È una delle persone migliori che abbia mai conosciuto", conferma lo stesso Albertini. "È un ottimo candidato - ha commentato il leader della Lega Nord, Matteo Salvini - ha lavorato bene con la Giunta Albertini, conosce Milano e come funziona l'apparato comunale".
Per Mariastella Gelmini, coordinatrice regionale di Forza Italia in Lombardia, Parisi avrebbe anche per "andare oltre il centrodestra e parlare a tutta la città". "C'è bisogno di questo - ha continuato l'ex ministro - parlare a Milano oltre gli schemi tradizionali, costruire una proposta nuova da contrapporre a modelli che sanno di vecchie oligarchie e vecchi metodi".
Dopo cinque anni di Giuliano Pisapia a Palazzo Marino, Milano paga infatti un vuoto di attenzione pesantissimo. Insicurezza, periferie abbandonate, mancanza di lavoro sono i mali di una Milano che ha bisogno di una proposta alternativa. E Parisi lo è.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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